Esistono patologie mediche che affliggono milioni di persone ma che, per una scarsa informazione, vengono troppo spesso sottovalutati, generando conseguenze che possono ripercuotersi innanzitutto sulla salute delle persone. Un esempio di quanto appena descritto sono le patologie allergiche, troppo spesso associate erroneamente solo a semplici raffreddori o problemi stagionali passeggeri.
In realtà il tema appare molto più complesso come emerso dall’incontro organizzato a Roma dall’Aaiito, Associazione Allergologi ed Immunologi italiani territoriali ed ospedalieri, a partire dal dato più importante che dimostra l’effettiva diffusione delle allergie nel nostro paese. Sono circa 1 su 4 gli italiani affetti da qualche patologia allergica.
L’obiettivo di Aaiito è quello di porre l’attenzione su quello che appare un problema di salute pubblica molto più diffuso e complesso di quanto si pensi. Le allergie, come detto, vengono spesso associate a sintomi minori, ma c’è da considerare l’esistenza di diverse forme, anche gravi, che comprendono anche difficoltà respiratorie. In tal senso si deve considerare che il 20% della popolazione è affetto da allergie respiratorie come asma e rinite. Le allergie alimentari colpiscono il 10% dei bambini e il 3-4% degli adulti mentre le allergie provocate dal veleno di imenotteri riguardano 5 milioni di persone e tra fino a 8 su 100 sviluppano una reazione allergica. Da non dimenticare anche le allergie provocate da farmaci che riguardano il 7% della popolazione e addirittura il 20% dei pazienti ricoverati in ospedale.
Aaiito chiede, quindi, che venga realizzato un tavolo tecnico dal Ministero della Salute, con la collaborazione della Società Italiana di Medicina Generale, Federasma e Allergie onlus, per studiare strategie non solo destinate alle terapie ma anche alla prevenzione delle allergie.
Come evidenziato da Antonio Musarra, Presidente di Aaiito, il progetto da presentare al Ministero della Salute, prevede quattro punti fondamentali. Innanzitutto la creazione di reti cliniche che comprenda ambulatori di 1° livello destinati alla diagnosi e, se necessario, l’invio a strutture di 2° livello che possano occuparsi delle terapie allergologiche complesse. Il secondo punto prevede un più facile accesso dei cittadini alle strutture allergologiche riducendo le differenze regionali e distribuendo le strutture su tutto il territorio nazionale. La terza proposta prevede di rendere gratuite le principali terapie allergologiche, con il riconoscimento delle patologie croniche. Infine mettere a punto delle strategie utili per diagnosticare precocemente le malattie allergiche.
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