Il Ceppo isolato per l’inverno 2018/19 è risultato particolarmente resistente. I sintomi legati all’influenza quest’anno hanno riguardato l’apparato gastro-intestinale, ma anche quello più tradizionale relativo alle vie aeree superiori.
Il Centro Europeo per il controllo delle Malattie (ECDC) stima che ogni anno, in Europa, si verificano dai 4 ai 50 milioni di casi sintomatici di influenza con una media di decessi che varia dai 15.000/70.000 (annualmente) per complicanze. Il 90% dei decessi si verifica in soggetti di età superiore ai 65 anni, che non godano di perfetta salute.
In Italia, la sorveglianza integrata dell’influenza InfluNet prevede la rilevazione stagionale delle sindromi simil influenzali (influenza-like-illness, ILI) attraverso la rete di medici sentinella. I dati forniti dal sistema di rilevazione, attivo dal 1999, hanno permesso di stimare che le ILI interessano ogni anno una percentuale compresa tra il 4 ed il 12% della popolazione italiana. Dati che variano per stagione e per le caratteristiche dei virus influenzali circolanti.
Secondo quanto previsto dalla circolare del Ministero della Salute, le Regioni e Province autonome sono tenute a segnalare al Ministero e all’ISS i casi gravi e complicati di influenza confermata in laboratorio, le cui condizioni prevedano il ricovero in Unità di terapia intensiva (UTI) e/o, il ricorso alla terapia in ECMO.
Quest’anno, molti italiani hanno partecipato alla campagna di vaccinazione promosso dalle Istituzioni Pubbliche lanciata lo scorso ottobre. Con quasi 7 milioni di vaccini venduti, si è assistito ad un generale aumento delle vaccinazioni sul territorio. Il vaccino va fatto nel periodo antecedente l’inizio della diffusione della fase epidemica
I sintomi dell’influenza, e il suo manifestarsi sono molto veloci, si manifestano 48 ore in media dopo l’infezione e sono più spesso accompagnati da febbre. Il paziente infetto può anche manifestare gravi affaticamento, dolori muscolari e articolari più comunemente noti come dolori muscolari, mal di testa o tosse secca. La febbre, che può superare i 39 gradi in caso di influenza, può anche causare brividi.
Un’epidemia di influenza ogni stagione dura in media nove settimane, seguono poi gli strascichi, secondo i dati della rete di sorveglianza Sentinel.
Il virus dell’influenza si può trasmettere per via aerea attraverso le gocce di saliva; Tosse o starnuti, ma anche con il contatto con mani “infette” con elementi trasmissibili. Per questo, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza.
Quindi, oltre ai presidi farmaceutici, vaccinazioni, ci sono comportamenti che possono ridurre la trasmissione del virus dell’influenza: Igiene personale (oltre al lavaggio delle mani). Come fa da sempre la popolazione del Sol Levante, quando si è influenzati bisognerebbe coprirsi il volto con mascherine. Quando si starnutisce e o tossisce bisogna coprirsi per non far da trasmettitore della sindrome influenzale o di un forte raffreddore agli altri, con fazzoletti, mani o l’interno del braccio. Un segno di civiltà e di rispetto per gli altri. Evitare di toccarsi occhi, naso o bocca. I virus possono diffondersi quando una persona tocca qualsiasi superficie contaminata da virus e poi si tocca occhi, naso o bocca.
La Cura:
Se si notano i sintomi dell’influenza, si consiglia innanzitutto di sentire il proprio medico curante che può stabilire rapidamente una diagnosi. È anche necessario stare da parte (nel posto di lavoro e in famiglia), perché l’influenza è contagiosa, specialmente i primi giorni. Bisogna assimilare molti liquidi e stare a riposo.
Una volta che la malattia è stata diagnosticata, probabilmente verrà prescritta una cura a base di paracetamolo che può abbassare la febbre e agire contro i dolori. Il medico può anche optare per il trattamento con antivirali. In caso di tosse persistente, sarà consigliato uno sciroppo per la tosse. Il trattamento dura circa cinque giorni. Se la cura appare inefficiente, bisogna passare a prendere degli antibiotici.
Esistono poi anche rimedi alternativi per la lotta contro l’influenza, ma la loro efficacia è oggetto di dibattiti irrisolti. L’omeopatia, ad esempio, propone di prendere i granuli come misura preventiva per rafforzare il sistema immunitario diverse settimane prima della comparsa del virus. (influenzinum o oscillococcinum).
Ci sono anche altri rimedi naturali che prevedono l’uso del sambuco nero (che agisce come un antivirale) e un antinfiammatorio (ginseng).
mentre l’arancia, limone e il miele spremuti, mescolati con acqua calda, sono una bevanda perfetta per mal di gola e per migliorare le tue condizioni generali.
Però qualora si fosse fatto il vaccino, comunque, queste manifestazioni dovrebbero arrivare in maniera molto lieve.
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