Sono tante le patologie mediche che possono presentarsi nel corso della vita di una persona, e nonostante gli enormi passi in avanti che la medicina ha fatto nel trattare determinate malattie, sono ancora molti i progressi e le scoperte che possono essere fatte in questo ambito, per aiutare i pazienti a migliorare la loro qualità della vita, e tra le molte patologie con cui tante persone devono convivere è presente anche l’asma.
Per comprendere quanto diffusa sia questa patologia, si stima che siano almeno 300 milioni le persone che devono convivere con l’asma nel mondo, con almeno 9 milioni di nuovi malati ogni anno solo in Italia. Molte sono le cause già note che possono scatenare una crisi respiratoria provocata dalla malattia, ma adesso un nuovo studio francese evidenzia come anche un eccessivo consumo di carne rossa o insaccati sembra avere effetti negativi sui sintomi della patologia.
La ricerca è stata pubblicata di recente sulla rivista Thorax ed è stata realizzata dai ricercatori utilizzando i dati raccolti attraverso EGEA, lo studio epidemiologico francese sui fattori di rischio genetici e ambientali dell’asma, coinvolgendo un totale di 2000 pazienti affetti dalla patologia nell’arco di 20 anni, comprendendo anche parenti delle stesse persone e un gruppo di persone in altre città.
La nuova ricerca, invece, ha coinvolto un totale di 971 persone (di cui il 49% sono uomini) prendendo in considerazione anche altri fattori importanti come il peso dei soggetti, la dieta seguita ma anche dati demografici e sintomi negli anni tra il 2011 e il 2013. I risultati ottenuti hanno evidenziato qualcosa di decisamente interessante e fino ad ora mai considerato tra i possibili fattori di rischio delle crisi di asma. Secondo quanto confermato dai ricercatori, dai dati ottenuti un eccessivo consumo di carni lavorate come insaccati e salumi ma anche carne rossa, può contribuire ad un peggioramenti dei sintomi dell’asma. La causa sarebbe da trovare nella presenza dei nitriti nelle carni lavorate che peggiorerebbero l’infiammazione delle vie respiratorie provocate dall’asma.
Entrando più nello specifico, i ricercatori analizzando le abitudini alimentari dei pazienti affetti da asma, hanno scoperto che i sintomi rischiano di peggiorare fino al 76% in più in quei soggetti che consumano quantità elevate di insaccati e carni rosse con almeno quattro porzioni a settimana, mentre i sintomi risulterebbero più leggeri nelle persone che consumavano quantità limitate pari, ad esempio, a 70 grammi al giorno. I ricercatori hanno anche evidenziato come fattori quali sovrappeso e obesità inciderebbero solo per il 14% nel peggioramento dei sintomi.
Considerando gli importanti risultati ottenuti, i ricercatori francesi hanno tuttavia sottolineato come questo studio sia stato realizzato esclusivamente con lo scopo di osservare e approfondire la correlazione tra dieta e sintomi dell’asma, ma in alcun modo queste conclusioni possono essere considerate sicure in quanto sarebbero necessari ulteriori approfondimenti. E’ innegabile, tuttavia, come questo studio aggiunga ulteriori elementi da considerare per migliorare la qualità della vita delle persone che devono convivere con l’asma.
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