Nel corso degli ultimi anni è certamente aumentata la consapevolezza delle persone verso le diverse forme di intolleranza a determinati alimenti che necessitano di un netto cambiamento dello stile alimentare, e tra le patologie di cui si è più discusso negli ultimi anni rientra senza dubbio la celiachia. Si tratta di una infiammazione cronica provocata nei soggetti che ne soffrono dall’ingestione di alimenti che contengono il glutine, presente nei cereali, che necessita di una dieta che elimini del tutto il consumo di glutine.
Da tempo i cibi gluten-free sono finiti al centro di numerose discussioni a causa dell’abitudine sempre più diffusa di persone che, pur non essendo affette da celiachia, decidono di consumare questi alimenti con la convinzione che siano più salutari. Ma guardando nello specifico alle persone celiache, gli ultimi dati diffusi dal Ministero della Salute sulla celiachia.
Il Ministero della Salute ha pubblicato i dati dell’ultima Relazione al Parlamento sulla celiachia in Italia, che conferma come nel 2016 il numero di celiaci sia cresciuto nel nostro paese, grazie ad una maggiore attenzione delle persone a questo tema, che ha generato più controlli e di conseguenza diagnosi. Nonostante questo aumento, tuttavia, dalla relazione del Ministero della Salute emerge, secondo le stime, un numero ancora molto consistente di mancate diagnosi.
Entrando nel dettaglio viene confermato che, nel 2016, rispetto all’anno precedente, sono state circa 16.000 le diagnosi in più rispetto all’anno precedente. Il numero maggiore di nuove diagnosi è stato registrato in Lombardia con 5499 diagnosi, seguita dal Lazio con 1548 diagnosi e dall’Emilia Romagna con 1217. Ma in un’Italia in cui i casi di celiachia diagnosticati sono 198.427, appare ancora molto alto il numero di quelle persone che, secondo le stime, convivono con questa patologia senza esserne a conoscenza.
Secondo quanto emerge dalla relazione, sarebbero ancora poco più di 400.000 le persone affette da celiachia alle quali non è stata diagnosticata. Si tratta di un problema da non sottovalutare, considerando che le persone che devono convivere con questa patologia per vivere bene devono eliminare del tutto il glutine dalla propria dieta.
In questi ultimi anni molti sono stati i progressi fatti in Italia, dal nuovo protocollo diagnostico che ha contribuito ad un aumento delle diagnosi ai fondi erogati dallo stato ai celiaci per consentire l’acquisto di cibi senza glutine con un tetto di spesa in base all’età. Ciò che appare evidente, tuttavia, è la strada che ancora deve essere fatta, innanzitutto per dare a tutti i cittadini la possibilità di ricevere una diagnosi a prescindere dal luogo in cui si vive. Allo stesso tempo permettendo ai celiaci di beneficiare dell’esenzione sugli alimenti senza glutine non solo nelle farmacie, ma anche presso i punti vendita della grande distribuzione e permettendo di beneficiare dell’esenzione anche al di fuori della propria regione.
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