Un buon bicchiere di vino a tavola può far bene. Anche se non c’è una vera e propria regola generale che valga per tutte le persone, si può comunque affermare che bere un bicchiere di vino o birra durante i pasti non crea alcun danno all’organismo.
La tendenza della moderna società e lo stile di vita che non permette il consumo tradizionale delle bevande ha mutato l’approccio stesso agli alcolici, si è modificato insomma la considerazione stessa del bere. Bere una bottiglia a tavola con amici o parenti è qualcosa in disuso. Bere durante un Aperitivo – invece- sta diventando molto più che un’abitudine. A pranzo, quasi mai si accompagna il pasto (sopratutto se si è al lavoro) con un bicchiere di vino. A cena, capita, ma sempre più raramente, se non in occasioni particolari.
Bere in maniera non moderata cosa vuol dire? Assumere alcool può avvenire in maniera eccessiva abitualmente, oppure in maniera concentrata – fuori dai pasti – in un arco di tempo relativamente breve.
Le cosidette “Abbuffate alcoliche”, sono proprio questo, concentrare in un lasso di tempo relativamente breve, normalmente a stomaco vuoto, tanto alcool di varia natura e gradazione, per raggiungere lo sballo. Questa terribile moda si è sviluppata tra i giovani e meno giovani alla ricerca di una dose di spensieratezza (illusione) e di coraggio e allegria indotti. Ma c’è un grosso pericolo! (anzi ce ne sono molti). Fisici per se stessi e di pericolo anche per gli altri. (Basta ricordare gli incidenti stradali causati dall’eccessiva velocità e dall’alcool)
l “Binge drinking” è quella pratica che porta a consumare alcolici fuori pasto, spesso in modo assai smodato e incontrollato; il fenomeno desta particolare allarme, con gravi rischi per la salute e la sicurezza non solo del singolo bevitore ma anche dell’intera società.
Nella nostra società il consumo di alcool durante i pasti, negli ultimi dieci anni, si è ridotto, ma è aumentato il consumo generale delle bevande alcoliche. Ciò vuol dire che si beve di più e in più occasioni: gli aperitivi, o il bere a sera inoltrata dopo la pizzata con gli amici è diventato un gioco pericolosissimo.
Secondo dati ISTAT il 15 % della popolazione beve in maniera non moderata I dati fanno riferimento al 2014, anno in cui il 12,5% degli uomini e il 2,5% delle donne. Il problema che i dati si riferiscono ad un campione di persone con età che parte dagli 11 anni. I dati parlano di consumo di alcol non moderato, e che quindi va ben oltre il bicchiere o i due bicchieri (negli adulti), ma ci sono elementi poco più che ragazzini che riescono (i genitori dove sono?) a consumare alcool.
Il binge drinker, aumenta progressivamente nel secondo decennio di vita, si registra tra i 18 – 24 anni, fascia di età in cui dichiara di farlo il 21% dei maschi e il 7% delle femmine. Sembra però che la cattiva abitudine vada diminuendo con l’aumentare degli anni: superata questa età critica le percentuali diminuiscono.
Qui si insinua poi un nuovo pericolo che riguarda coloro che vogliono vivere ancora come quando erano ragazzi e saltuariamente escono con gli amici alla ricerca del tempo perduto e finiscono per comportarsi proprio come quei giovani sciocchi e immaturi. Il rischio però qui può essere anche di diversa natura. Capita che i Cinquantenni (i maggiori a rischio) talvolta in sovrappeso – che assumano farmaci non si rendano proprio conto dei rischi che corrono, sottovalutando i rischi e considerando il bere un comportamento abituale. Ciò invece, non più adeguata alla propria condizione fisica.
Bere a tavola quotidianamente ha un effetto sull’organismo ben differente rispetto a un consumo saltuario. I forti bevitori di una serata sono a maggiore rischio infarto rispetto a chi consuma alcool abitualmente e distribuito nell’arco della settimana. L’eccesso di alcool aumenta il rischio di malattie cardiovascolari (infarto, ipertensione, ictus). Ci sono danni che si possono estendere al fegato. I forti bevitori rischiano malattie degenerative al cervello, con riduzione di memoria e capacità di apprendimento. Anche la laringe e la faringe, colon e retto, esofago, lo stesso stomaco e il seno per le donne, possono essere a rischio di malattie tremende.
Direi che è il caso di tornare a bere in maniera tradizionale, quando il vino faceva “buon sangue”, si stava a tavola in allegria e tra fettuccine e pollo al forno con le patate, si consumava in famiglia quel buon litro di vino (buono).
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