Cibo e tumore: gli alimenti pericolosi da eliminare per non correre pericoli in più

Ci sono diverse linee di pensiero sulla correlazione tra alimentazione e tumore. Sulla scia del diretto rapporto tra i due, pericoloso e che può essere limitato solo eliminando o riducendo in modo significativo l’apporto di determinati alimenti dalla nostra dieta. La scoperta arriva dal professor Franco Berrino, epidemiologo, dal 1975 allo IEO di Milano. Ci conferma che “L’alimento più pericoloso è lo zucchero bianco“. Ma non solo, da eliminare anche insaccati come il prosciutto cotto. Rimangono stabili anche le carni rosse, ritenute pericolose per il cancro. Secondo il ricercatore, nella nostra vita non dovremmo superare la quantità di mezzo bustina di zucchero bianco in tutta la vita.

Cibi sì contro il tumore

Nel suo libro edito da Mondadori “[amazon_textlink asin=’B079XXJW5Y’ text=’Ventuno giorni per rinascere. Il percorso che ringiovanisce corpo e mente’ template=’ProductLink’ store=’ragnatela-21′ marketplace=’IT’ link_id=’70c92c9e-212c-11e8-88f9-c10763fcc109′]”, vediamo come l’insorgenza di certe patologie sia in parte evitabile cambiando stile di vita. Si tratta di piccoli cambiamenti che ci garantirebbero però vita più lunga. Ci dice di evitare ogni cibo “morto” dando priorità invece a cereali integrali, legumi, frutta e verdura a rotazione e variandoli spesso. Il pesce viene salvato solo perché contiene omega 3, ottimo antinfiammatorio. Sì anche al digiuno ogni tanto, da fare per 16-18 ore saltando la cena. Ma anche per 24 ore o per 36 o anche per 2-3 giorni non consecutivi alla settimana.

Quindi saremo anziani in salute in futuro se oggi applichiamo la giusta alimentazione insieme allo sport e alla pratica interiore. Non si deve però essere estremisti, infatti anche il consumo di carne se limitato può essere accettato. Bisogna in quel caso preferire però animali che si siano nutriti in modo naturale. Così anche per gli alimenti a base animale: “Quindi sia il latte di vacche che pascolavano in montagna, uova di galline libere di nutrirsi di erbe selvatiche, pesce che mangia alghe e plancton”.

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