Parità di diritti sì, ma poi scava scava qualche differenza in finale c’è. E così è al vaglio la proposta di legge per il congedo mestruale. Se state già gioendo fatelo però con cautela. Ovviamente questo congedo non vale per tutte le donne lavoratrici ma solo per chi soffre di dismenorrea, ossia di ciclo mestruale doloroso.
Così la donna potrà assentarsi per tre giorni al mese durante il ciclo, senza doversi assentare per ferie o per malattia. Lo stipendio rimarrà intatto anche se si usufruirà dei tre giorni di permesso. Una volta tanto le mestruazioni posso portare un beneficio quindi o meglio in questo modo si potrà restare a casa per alleviare maggiormente le sofferenze.
Basti pensare che le donne che soffrono di disturbi durante il ciclo oscillano tra il 60 e il 90% dei casi, con forti mal di testa, dolori alla schiena e sbalzi ormonali. Di queste il 30% arriva ad avere dolori invalidanti che le costringe a letto per ore e in alcuni casi anche per giornate intere. Solo in questi casi si potrà usufruire del congedo, a seguito però di un certificato medico che andrà poi ripresentato annualmente.
La richiesta ora al vaglio si riferirà alle lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, subordinato e parasubordinato, full o part time, sia nel settore pubblico che privato con certificato medico che attesti la patologia.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.