Mentre cresce la tensione in giro per il mondo circa i rischi del Covid-19, i venditori colgono l’occasione per cavalcare l’argomento più in voga in queste settimane. Noto è infatti il sold out registrato in tutte le farmacie di Amuchina o altri prodotti igienizzanti e di mascherine. Nonostante l’Amuchina ed affini secondo gli esperti non siano dei sostitutivi di acqua e sapone, che restano la miglior prevenzione contro le infezioni, i presidi di vendita sono stati letteralmente presi d’assalto.
Discorso simile riguarda le mascherine, anche qui una precauzione assolutamente non necessaria, almeno per chi non è malato, mentre sono una saggia scelta per chi mostra sintomi influenzali e vuole evitare di contagiare altre persone. I prezzi su Amazon e le altre piattaforme di acquisto online sono schizzati alle stelle nei giorni precedenti, dando vita ad una vera e propria corsa a maschere e Amuchina che di certo non ha aiutato il quietarsi del panico collettivo.
Proprio per questo panico si è generata una certa insicurezza sui mercati, destinata a riflettersi in una contrazione economica la cui durata e gravità dipenderà soprattutto dalla stessa lunghezza dell’allerta. Non per questo il commercio sembra essersi fermato. Infatti, anche una situazione complicata come quella innescata dal Coronavirus può essere trasformata in un occasione di ricavo. Se messa nelle mani del giusto direttore di marketing.
Giusto direttore di market che sembra essere stato pescato in casa Gucci. L’azienda italiana, uno dei big del settore della moda, specialmente quello di alto bordo ha tirato fuori dal cilindro mascherine brandizzate con il logo Gucci, portata alla ribalta dalla cantante Billie Eilish alla cerimonia dei Grammy Awards. La moda delle mascherine in realtà risulta essere ben più antica dell’epidemia, infatti nella sub-cultura K-pop, ossia l’immaginario intorno alle boyband coreane (per intendersi, molto simili a quelli che erano i Backstreet Boys), sono un accessorio diffuso da tempo. Anche in questo caso, non è assolutamente raro vedere mascherine personalizzate con disegni fantasiosi, scritte o brand.
Difficile riscontrare qualcosa di male in questa idea, forse qualcuno potrebbe sindacare sul dubbio gusto, dato che nel corso dell’epidemia più di 2000 persone sono decedute. Non sembra fare alcun danno reale. Se non fosse che se la volontà di proteggere la propria sicurezza rischia di essere offuscata dal desiderio di seguire la moda. Di per sé, com’è normale che sia, hanno un costo ben al di sopra del normale (pre-diffusione dei contagi) prezzo delle mascherine. Peccato che non siano proprio utili allo scopo della prevenzione.
L’Oms ha più volte chiarito sull’argomento. Non basta mettersi un pezzo di stoffa davanti a bocca e naso. Infatti ha individuato due categorie di mascherine utili per prevenire il contagio: FFP2 e FFP3, tra cui la mascherina Gucci non rientra. Queste due sigle identificano precisi e rigorosi standard produttivi e sono solitamente usate a scopo professionale. Dal personale sanitario e da chi deve proteggersi da polveri e materiali pericolosi, ad esempio.
Hanno una forma ben più articolata di un semplice pezzo di stoffa e probabilmente ai più non risulterebbero il massimo dell’estetica. Ma sono di fatto, per il momento, le uniche mascherine utili per proteggere noi stessi e chi abbiamo intorno dal patogeno. Per quanto le precauzioni principali da prendere siano ben altre: come detto, lavarsi le mani accuratamente, evitare di stare accanto a soggetti che mostrano sintomi, toccarsi il meno possibile bocca, occhi e naso.
Certamente, se si ha la disponibilità economica per farlo, le mascherine di Gucci sono un accessorio che si può utilizzare tranquillamente. Ciò non toglie che occorre distinguere tra un prodotto bello, estetico, alla moda, di tendenza, con uno che invece ha reali capacità di proteggere noi ed il prossimo.
Fonte: Ansa
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