Trucchi, creme, profumi e chi più ne ha più ne metta. In media utilizziamo 7 cosmetici differenti al giorno per essere sempre al meglio. Spesso però non facciamo tanto attenzione a cosa usiamo, affascinati per lo più dalle pubblicità o dai cosmetici a basso costo. Così molti di noi hanno avuto almeno una volta reazione ai prodotti, specialmente su pelle e occhi. Come possiamo tutelarci e sapere a priori cosa stiamo per comprare? Semplice, imparando a leggere l’INCI. Si tratta della “Nomenclatura Internazionale degli Ingredienti nella Cosmesi“, e si trova semplicemente nell’etichetta di ogni prodotto con le indicazioni di ogni formulazione.
Troveremo così i vari componenti inseriti in ordine decrescente in base alle dosi utilizzate. Solo così possiamo sapere quali sostanze chimiche vengono impiegate e che troppo spesso possono diventare dannose per noi ma anche per l’ambiente.
La lista delle sostanza che dovremmo evitare perché pericolose anche se con un solo contratto superficiale, raggruppa una ventina di eccipienti: i conservanti come parabeni, imidazolidinyl urea, kathon, BHA, BHT e triclosan, i tensioattivi schiumogeni (SLS, SLES), gli emulsionanti (DEA, MEA, TEA, PEG, PPG), i siliconi, i derivati del petrolio, l’alcool e i coloranti.
Si tratta di sostanze che possono causare irritazioni e anche vere e proprie allergie, fino ai casi più estremi che le vedono in concomitanza con altri prodotti a liberare nitrosamine o formaldeide, con rischio cancerogeno.
Generalmente stiamo tutti attenti al Nickel, pensando sia l’unica causa di allergie. Si tratta di un agente inquinante inserito in moltissimi prodotti. Spesso leggiamo la nomenclatura Nikel Tested, che è andata a sostituire la non veritiera scritta Nikel Free. Difficilmente un prodotto è stato realizzato senza Nickel e apportare scritte del genere va ad indicare semplicemente che il quantitativo di nichel è infinitesimale e non nuoce alla salute. Attenzione anche poi al non illuderci di avere prodotti senza nichel non leggendolo nell’etichetta. Non trattandosi di un ingrediente difficilmente verrebbe riportato.
Per cercare poi di capire cosa sono tutti quei paroloni inseriti in lista, possiamo intanto imparare a distinguere gli elementi chimici che hanno sempre un nome inglese, mentre quelli naturali vegetali riportano la nomenclatura latina.
Se poi volete saperne di più potrete trovare maggiori dettagli sull’INCI nel Biodizionario.it, che raccoglie oltre 5000 sostanze di largo utilizzo.
Consigliamo quindi qualche secondo da perdere dietro le etichette e scegliere poi un acquisto consapevole.
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