Lo European Centre for Disease Prevention and Control ha dettato da pochi giorni, le nuove linee guida anti-covid per i vaccinati europei. Prendendo spunto dall’esempio americano proposto dai CDC (Centers for Disease Control and Prevention), l’obiettivo sarebbe quello di alleviare alcune restrizioni, come l’utilizzo della mascherina e la distanza di sicurezza, per chi abbia già ricevuto la doppia dose.
L’ECDC si è dichiarato abbastanza fiducioso di poter allentare la presa rispetto agli interventi non farmaceutici, riponendo nella copertura vaccinale la speranza di poter, seppur in maniera graduale, tornare alla vita normale. Rivolgendosi a tutti i Paesi europei, compresa l’Italia, l’ECDC lascia libertà di scelta in relazione a misure e tempi per la diminuzione delle restrizioni, rendendo note quelle che sono le stime di rischio di contagio e infezione tra persone vaccinate.
Ciò che emerge è che in caso di incontri tra due o più individui che hanno già usufruito della doppia vaccinazione, questo rischio resta molto basso, se non nullo, per giovani adulti e adulti di mezza età. Anche nel caso di incontri con persone non vaccinate si attesta a un livello scarso, se non nel caso di soggetti fragili, malati o affetti da gravi patologie. Naturalmente l’ECDC resta rigido nel caso di soggetti non vaccinati, con anziani e con potenziali portatori del virus, ribadendo inoltre le raccomandazioni di sicurezza in ogni tipo di luogo in cui si creano assembramenti, sia all’aperto che al chiuso.
Per quanto riguarda gli spostamenti e i viaggi si resta in attesa di chiarimenti sul “Green Pass”, una sorta di passaporto che attesta la negatività da Covid-19 o l’immunizzazione del soggetto e che permetterà la mobilitazione tra regioni. In ogni caso sarà sicuramente possibile ridurre i requisiti necessari per la possibilità di viaggiare e le misure di quarantena relative, per coloro che sono completamente vaccinati. Viene comunque dato il permesso a tutti gli individui di spostarsi tra una regione e l’altra, in caso di zona bianca o gialla, mentre restano in vigore le disposizioni per le regioni “arancioni” e “rosse”. Sono Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia a convertirsi in zona gialla dal 26 aprile, includendo non solo la possibilità di movimento tra queste aree ma anche la riapertura delle scuole fino all’ultimo giorno di lezione, la riapertura di ristoranti e bar all’aperto e l’opportunità di assistere a spettacoli ed eventi sportivi, seppur con misure cautelative di distanziamento.
Stando ai dati elaborati dallo European Centre for Disease Prevention and Control l’eventualità di riscontrare una malattia grave in un paziente vaccinato è estremamente bassa ed è anche dipendente dalla copertura vaccinale del territorio. E’ comunque, solo nel caso di contatti tra vaccinati, che le misure cautelative possono venire meno, in ogni altra situazione è necessario rispettare diligentemente quanto ci è stato detto fino a questo momento. Vi è l’opzione, in caso di contatti con positivi, di lasciare alle autorità sanitarie la possibilità di analizzare caso per caso e disporre le relative misure di sicurezza, in base alla gravità e al rischio del contatto stesso, considerando l’età dei pazienti, la presenza di varianti del virus nell’area d’interesse, la tipologia di vaccino ricevuto e il livello di capacità di trasmissione.
Negli Stati Uniti interventi simili, come l’abbandono della mascherina per incontri tra vaccinati o persone a basso rischio, la riduzione del distanziamento e la possibilità di fare visita ad amici/parenti, sembra aver portato buoni risultati nel percorso verso la normalità il ritorno all’equilibrio sociale.
Resta viva la speranza di poter vedere significativi miglioramenti, grazie all’aumento della copertura vaccinale, anche in Italia e in Europa.
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