Esistono numerose patologie mediche che, nonostante i progressi scientifici, ogni anno continuano a provocare la morte di milioni di persone nel mondo, e tra quelle più tristemente diffuse rientrano anche gli arresti cardiocircolatori, che annualmente, solo in Italia, sono la principale causa di morte di migliaia di persone. In situazioni del genere intervenire tempestivamente può fare la differenza tra la vita e la morte del paziente.
Ecco quindi che può giocare un ruolo fondamentale il defibrillatore che, durante un arresto cardiaco, può trasformarsi in uno strumento indispensabile per salvare la vita. Ed è proprio per distribuire in maniera capillare questo strumento sul territorio, rendendo anche più semplice localizzarlo che è nata un’app per smartphone che ha proprio questo compito. Si tratta di DAE RespondER.
Tutto nasce da un progetto ideato da Sistema 118 e finanziato dalla regione Emilia-Romagna, che ha come obiettivo quello di rendere disponibile sul territorio i defibrillatori semiautomatici che, in caso di situazione di emergenza, possono essere usati per salvare la vita delle persone colpite da un arresto cardiocircolatorio. Si stima, infatti, che in caso di infarto un intervento tempestivo attraverso le manovre di rianimazione e l’utilizzo di un defibrillatore entro i primi 3.5 minuti, possono salvare la vita nel 50-70% dei casi, riducendo il rischio che insorgano problemi neurologici o che vengano compromessi gli organi vitali.
L’app DAE RespondER prevede la collaborazione con i cittadini registrati al progetto. Quando il 118 viene informato di un possibile caso di arresto cardiocircolatorio, tramite l’app viene inviata una notifica alle persone registrate più vicine a quella posizione. Il DAE RespondER, quindi, consente di visualizzare il luogo in cui si trova il defibrillatore più vicino che deve essere trasportato sul luogo dell’intervento per essere usato. L’app può anche essere usata per segnalare la posizione al 118.
L’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di ridurre i tempi di intervento in casi del genere, avendo così più probabilità di salvare delle vite. Per adesso sul territorio dell’Emilia-Romagna sono registrati circa 1500 defibrillatori semiautomatici, ma a breve si potrebbero superare i 2000. Considerata l’importanza dell’iniziativa, è auspicabile che provvedimenti analoghi vengano adottati anche nelle altre regioni d’Italia, riducendo così il numero di decessi su tutto il territorio nazionale.
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