Dal 2 ottobre è partita la campagna di vaccinazione antinfluenzale (e non solo) 2023.24

“Anche quest’anno il virus influenzale circolerà  contemporaneamente ad altri virus respiratori e al SARS-CoV-2 (Coronavirus). La vaccinazione contro l’influenza rappresenta un’importante difesa, in particolare per le persone più fragili per motivi di salute o per coloro in età avanzata”.

I vaccini antinfluenzali attualmente a disposizione in Italia sono “quadrivalenti”, ovverosia contengono 4 virus:

  • Il tipo A – definito dalle proteine (gli antigeni) presenti sulla superficie che sono l’emagglutinina (H1, H2 e H3) e la neuraminidasi (N1 e N2)
  • Il tipo B

A e B sono, infatti, le principali tipologie di virus antinfluenzali che determinano la classica sintomatologia della malattia. Sono caratterizzate da numerosi ceppi che mutano continuamente, da cui la necessità di ripetere la vaccinazione ogni anno, con ceppi diversi individuati dall’OMS in previsione della successiva stagione influenzale.

Nel febbraio 2023, l’OMS ha raccomandato la nuova composizione vaccinale per la stagione 2023/2024 elencando i virus da inserire nella formulazione quadrivalente e trivalente.

Vaccini quadrivalenti ottenuti in uova embrionate di pollo:

  • A/Victoria/4897/2022 (H1N1) pdm09-like virus;
  • A/Darwin/9/2021 (H3N2)-like virus;
  • B/Austria/1359417/2021-like virus (lineaggio B/Victoria);
  • B/Phuket/3073/2013-like virus (lineaggio B/Yamagata).

Vaccini quadrivalenti ottenuti su colture cellulari o ricombinanti

  • A/Wisconsin/67/2022 (H1N1) pdm09-like virus;
  • A/Darwin/6/2021 (H3N2)-like virus;
  • B/Austria/1359417/2021-like virus (lineaggio B/Victoria);
  • B/Phuket/3073/2013-like virus (lineaggio B/Yamagata).

Nel mese di ottobre, contemporaneamente alla campagna antinfluenzale, verrà avviata anche la vaccinazione anti COVID-19.

Inizialmente sarà offerta agli operatori sanitari e sociosanitari, agli operatori sanitari e agli ospiti delle RSA e delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali.

La vaccinazione sarà prioritariamente offerta alle persone di età pari o superiore agli 80 anni e alle persone con elevata fragilità di tutte le età, soprattutto del sistema immunitario. Si possono ricevere  sia il vaccino antinfluenzale ma anche altri vaccini, in sedi corporee e con siringhe diverse.

Salvo indicazioni d’uso specifiche, ciò vale anche per l’associazione con il vaccino anti-Covid19. Come di consueto, in concomitanza con la campagna antinfluenzale 2023/24 è previsto, infatti, l’avvio anche della campagna di vaccinazione anti COVID-19 con l’utilizzo di vaccini a nuova formulazione. (alcune società farmaceutiche stanno progettando dei vaccini bivalenti per Covid-19 e  influenza).

Viene fortemente raccomandata la vaccinazione alle persone con età superiore agli anni  60. A tal riguardo la somministrazione in questi casi è gratuita.

La vaccinazione è raccomandata e gratuita anche per i bambini dai 6 mesi ai 6 anni che abbiano specifiche patologie, sentito il proprio pediatra che eventualmente provvederà alla vaccinazione. Talvolta è consigliata anche in bambini sani che potrebbero  sviluppare infezioni batteriche gravi.

Ci si può vaccinare presso il proprio medico di famiglia; Servizio Vaccini ASL; Farmacie; sedi lavorative che abbiano attivo il presidio medico.

La vaccinazione come detto sopra è consigliata agli over 60, ai soggetti fragili e agli operatori sanitari (medici e infermieri) e a tutti coloro a stretto contatto con particolari realtà. Vanno poi invitati a usufruire del vaccino tutti coloro colpiti da particolari patologie e coloro che ne potrebbero essere colpiti a seguito dell’influenza. Le complicanze più comuni che può portare con sé la malattia influenzale sono: polmoniti batteriche; disidratazione; aggravarsi di malattie preesistenti (cardiologiche, respiratorie, immunitarie, diabete etc); sinusiti e otiti.

Nei casi più gravi, riscontrati generalmente dalle persone molto anziane o bambini molto piccoli, alcune di queste complicanze possono condurre alla morte.

 

La vaccinazione antinfluenzale ha numerosi benefici che potrebbero incentivare a sottoporvisi. Può, infatti:

  • evitare, in alcuni casi, di contrarre la malattia: i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani parlano di una riduzione di visite mediche dal 40% al 60% nelle stagioni in cui i virus influenzali contenuti nel vaccino stagionale si dimostrano simili a quelli in circolazione;
  • ridurre la gravità dell’influenza e rischio di ospedalizzazione;
  • evitare un aggravarsi del quadro clinico e l’insorgenza di complicanze nei portatori di patologie preesistenti (cardiologiche, respiratorie, immunitarie, diabete etc);
  • aiutare a proteggere mamme e neonati: riduce, infatti, di almeno il 50% il rischio di ricovero per la mamma, con una probabilità molto più bassa per il bambino di parto prematuro, peso ridotto e di sviluppare, nel primo anno di vita, infezioni alle vie aeree alte e otiti;
  • ridurre la circolazione del virus e tutelare le persone fragili intorno a noi: vaccinarsi può essere un gesto di gentilezza anche verso le persone che ci sono accanto e che potrebbero risentire dell’infezione influenzale come, ad esempio, anziani e bambini piccoli;
  • diminuire la pressione ospedaliera: le risorse impiegate in ospedale per la cura di pazienti con complicanze da influenza potrebbero, in assenza di queste, essere utilizzate per assistere persone affette da altre patologie o problematiche.

La vaccinazione non provoca generalmente alcun disturbo. In alcuni casi possono verificarsi alcuni inconvenienti, generalmente di lieve entità, come:

  • reazioni locali, come arrossamento e gonfiore nella sede di iniezione;
  • reazioni generali, come febbre, malessere, dolori muscolari che scompaiono in 1-2 giorni (più frequenti nelle persone mai vaccinate in precedenza). In casi molto rari si possono verificare:
    1. reazioni allergiche rappresentate da orticaria e asma e, nei casi più gravi, da reazione anafilattica, queste ultime possono comparire in soggetti allergici alle proteine dell’uovo limitatamente ai vaccini prodotti coltivando il virus in uova embrionate di pollo;
    2. diminuzione transitoria delle piastrine, nevralgie e disturbi neurologici.

Le uniche controindicazioni alla vaccinazione sono rappresentate da:

  • età inferiore ai 6 mesi;
  • pregresse reazioni di tipo anafilattico alle proteine dell’uovo (in questi casi è possibile utilizzare vaccini prodotti in colture cellulari) o ad altri componenti del vaccino;
  • severe reazioni a vaccino antinfluenzale nel passato;
  • sindrome di Guillain Barrè manifestatasi entro 6 settimane dalla somministrazione del vaccino antinfluenzale.

La vaccinazione antinfluenzale deve essere rimandata in caso di malattia febbrile in atto. Nel caso di comparsa di effetti secondari è opportuno consultare il medico di famiglia o il medico del Servizio che ha effettuato la vaccinazione.

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