Ogni anno, il 14 novembre, si celebra la Giornata Mondiale del Diabete, un’occasione scelta per informare e sensibilizzare le persone sul diabete, una delle malattie più diffuse a livello globale che entro i prossimi decenni continuerà a crescere coinvolgendo ancora altre centinaia di milioni di persone in ogni parte del mondo, con i relativi rischi per la salute legati a questa patologia.
Convivere con il diabete mantenendo una buona qualità della vita è possibile grazie alle terapie disponibili, prestando attenzione all’alimentazione, seguendo la terapia che prevede l’assunzione di insulina e controllando quando necessario il livello di glucosio nel sangue. Ed è proprio in merito al controllo dei livelli di glicemia che arrivano importanti novità che, in futuro, potrebbero rendere ancora meno invasiva la rilevazione della glicemia.
Prima di tutto è necessario ricordare alcuni numeri che danno l’idea di quanto diffuso sia il diabete. Secondo stime recenti, sarebbero oltre 3 milioni i diabetici in Italia e oltre 400 milioni nel mondo, e secondo alcune stime il numero entro il 2040 potrebbe raggiungere i 650 milioni di malati a livello globale. Trovare nuove soluzioni per semplificare la vita di chi deve convivere con il diabete può quindi rivelarsi utile per affrontare meglio la malattia evitando di mettere in secondo piano la terapia.
Una novità, in tal senso, presentata di recente arriva dal Regno Unito. Un team di ricercatori provenienti da vari dipartimenti dell’Università di Bath, e coordinati dal professor Richard Guy, hanno creato quello che viene definito un nuovo sistema meno invasivo per la rilevazione della glicemia. Chi è affetto da diabete deve periodicamente effettuare un controllo della glicemia per scoprire eventuali variazioni dei livelli di glucosio nel sangue. Fino ad oggi il sistema più rapido prevede l’uso di un ago per pungere il dito e controllare un piccolo campione di sangue, ma l’idea sviluppata dai ricercatori inglesi prevede qualcosa di diverso.
Il nuovo sistema è composto da un cerotto dotato di microsensori che attraverso i follicoli piliferi aspirano i fluidi sotto la cute, immagazzinandoli in piccoli serbatoi ed effettuando rilevazioni dei livelli di glucosio in maniera non invasiva ogni 10-15 minuti, rendendo così più semplice la vita dei pazienti. Attualmente questo dispositivo è stato testato solo sui maiali e su un gruppo di persone sane, e i risultati pubblicati sulla rivista Nature Nanotechnology hanno confermato che il cerotto è riuscito a rilevare le variazioni di glucosio nel sangue nell’arco dell’intera giornata.
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