Seguire una dieta salutare e bilanciata ed evitare determinati tipi di alimenti è qualcosa che, in generale, tutti dovrebbero fare per mantenere il benessere fisico, considerando che la salute del corpo riguarda anche ciò che mangiamo, ma esistono anche una serie di patologie che costringono alcune persone a prestare particolare attenzione alla propria alimentazione, e la celiachia rientra in questa categoria.
La celiachia è un problema che affligge milioni di persone della popolazione mondiale e riguarda l’intestino tenue. Il problema è causato da una reazione infiammatoria alla gliadina, una proteina contenuta in cibi prodotti con orzo, segale e grano. Le persone celiache devono quindi seguire una dieta adeguata consumando prodotti che non contengano glutine, e sono proprio queste diete che negli ultimi anni si sono diffuse sempre di più anche tra persone non affette da questa patologia. Ecco quindi che una interessante ricerca statunitense, evidenzia i motivi per i quali soggetti non affetti da celiachia dovrebbero evitare di consumare prodotti senza glutine.
E’ stato ampiamente evidenziato negli ultimi anni come l’acquisto di prodotti gluten-free sia cresciuto in maniera esponenziale rispetto a qualche tempo fa, e questo è dovuto alla falsa credenza che spinge anche persone non celiache a considerare (erroneamente) gli alimenti senza glutine più salutari e in grado di aiutare a dimagrire. Un team di ricercatori dell’Università dell’Illinois ha deciso di concentrarsi proprio sul consumo di questi prodotti, seguendo 7000 soggetti con età compresa tra 6 e 80 anni, 73 delle quali consumavano cibi senza glutine.
In questi soggetti, i ricercatori statunitensi hanno rilevato una presenza di arsenico superiore del doppio rispetto al normale nelle urine, e circa il 70% in più di mercurio. Si tratta di metalli pesanti che, in dosi elevate, potrebbero rivelarsi dannose per la salute. Secondo i ricercatori il principale responsabile sarebbe il riso, presente in maniera maggiore nelle diete gluten free, che a causa di elementi come i fertilizzanti, mostrerebbe un maggiore accumulo di metalli pesanti.
Per approfondire la questione, sarebbe necessario analizzare con maggiore attenzione le diete senza glutine e la loro esposizione a quantità potenzialmente maggiori di metalli pesanti. Ma intanto, da qualche anno a questa parte, il consumo di prodotti senza glutine continua ad aumentare, nonostante il numero di persone che soffrono di celiachia continui a mantenersi piuttosto basso. Basti pensare che, in Italia, la celiachia riguarda circa 600.000 soggetti, ma anche nel nostro paese le persone che inseriscono nella propria dieta alimenti senza glutine, anche non avendone bisogno, sono molte di più.
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