Europa: 1 dipendente su 4 esposto al fumo passivo

Si è parlato più volte dell’enorme pericolo a cui i fumatori di tutto il mondo si espongono quotidianamente quando decidono di accendersi una sigaretta, e nonostante le campagne di sensibilizzazione create in tutto il mondo, il fenomeno continua ad essere molto diffuso. Sono più di 1 miliardo i consumatori di sigarette a livello globale, che mandano in fumo non solo miliardi di euro ma anche la propria salute e, in determinati casi, anche quella di altre persone.

Stiamo parlando del fenomeno direttamente collegato al consumo di sigarette, il fumo passivo, che riguarda tutte quelle persone che pur essendo non fumatori sono costretti a subire il fumo delle persone vicine. Ebbene proprio su questo argomento si è concentrato un team di ricercatori inglesi, che ha scoperto come in Europa siano addirittura 1 su 4 i lavoratori che devono fare i conti con il fumo passivo a causa dei colleghi.

Bisogna partire dal presupposto che da tempo, in molti paesi europei, Italia compresa, sono state approvate leggi che vietano l’uso di sigarette in spazi pubblici come ristoranti e bar. Questo ha portato ad una drastica  riduzione di persone che fumano sigarette negli spazi pubblici, ma allo stesso modo non è andata negli ambienti di lavoro. E’ quanto evidenzia una ricerca condotta dall’Imperial College di Londra, presentata durante il Congresso della Società Europea di medicina respiratoria a Milano.

Lo studio ha preso in considerazione i dati raccolti tra 55.000 cittadini in 28 paesi europei, tra il 2009 e 2014, rivela due dati molto interessanti. Il primo, decisamente positivo, rivela che i provvedimenti restrittivi adottati sul fumo hanno avuto effetti positivi per quanto riguarda determinati luoghi pubblici. Se nel 2009 il 45.1% degli intervistati dichiarava di essere esposto al fumo passivo in bar e ristoranti, il dato nel 2014 è sceso al 25.1%.

Al contrario l’esposizione al fumo passivo è aumentato sul luogo di lavoro. Dal 23.8% del 2009, nel 2014 il 27.5% dei cittadini europei intervistati ha dichiarato di essere esposto al fumo passivo dei colleghi. La differenza tra luoghi pubblici e ambienti di lavoro, sarebbe attribuita ad una maggiore difficoltà nell’applicazione della legge. In ogni caso sarebbe necessario, secondo gli autori dello studio, adottare delle leggi da unificare in tutto i paesi europei per ridurre drasticamente il fenomeno.

Il fumo passivo, infatti, si rivela altrettanto dannoso per la salute anche in base al tempo di esposizione. I rischi sono molti e ormai noti, dalle irritazioni delle vie respiratorie all’ictus, malattie cardiovascolari e tumore dei polmoni.

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