Nel corso del tempo continuano ad essere moltissimi gli esempi che dimostrano come i progressi nel campo della tecnologia possano contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone, soprattutto quando si parla di ingegneria biomedica che si traduce nello sviluppo di strumenti innovativi in grado di migliorare e semplificare la vita delle persone affette da determinate patologie.
Il diabete rientra certamente in quella categoria di malattie che richiedono un’attenzione particolare da parte di chi ne è affetto, prestando attenzione alla dieta da seguire e attraverso il costante controllo dei livelli di glucosio nel sangue per impedire conseguenze potenzialmente fatali. Ed è per migliorare la qualità della vita e semplificarla che anche in Italia è finalmente arrivato Eversense, un piccolo sensore che può essere inserito sottopelle e che consente di tenere sotto stretto controllo i livelli di glucosio, avvertendo i pazienti di possibili cambiamenti.
Il sensore si chiama Eversense ed è prodotto dall’azienda farmaceutica Roche Diabetes Care, e si presenta come una vera e propria rivoluzione per le persone affette da diabete, soprattutto se confrontato con i sistemi utilizzati fino a questo momento. La particolarità di Eversense riguarda il suo funzionamento. Questo sensore, una volta impiantato, funziona per 90 giorni, e permette di tenere sotto controllo il livello di glucosio nel sangue per tutto l’arco delle 24 ore. Il sensore invia i dati raccolti sull’app accessibile da mobile non solo dal paziente, ma anche dal diabetologo che può quindi controllare le informazioni dettagliate.
Gli algoritmi utilizzati dal sensore riescono così a informare tempestivamente il diabetico nel caso in cui si stiano verificando episodi di ipoglicemia o iperglicemia, permettendo alle persone affette da questa patologia di vivere una vita più tranquilla. Eversense si impianta sottopelle nel braccio attraverso un brevissimo intervento in ambulatorio con anestesia locale, e al contrario di quanto avviene con altri impianti simili che richiedono la sostituzione ogni settimana o al massimo ogni due settimane, non richiede ulteriori interventi per 90 giorni. Inoltre, essendo inserito sottopelle, non c’è il rischio che il sensore possa staccarsi e i dati raccolti risultano molto precisi.
Questo innovativo sensore che segna un ulteriore passo avanti nel miglioramento della qualità della vita dei diabetici è finalmente arrivato anche in Italia, dove ne sono già stati impiantati 5. Tre interventi sono stati effettuati dall’Unità Operativa di Malattie del Metabolismo di Padova, e gli altri 2 sono stati impiantati a Olbia presso il Centro di Diabetologia dell’Ospedale San Giovanni di Dio.
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