E’ stato sottolineato molte volte come in sesso, a tutte le età ma senza esagerazioni, possa avere effetti benefici sulla salute delle persone, ed è ormai evidente come esistano una grande quantità di metodi contraccettivi, oltre al profilattico, che mettono al sicuro le coppie da gravidanze indesiderate che potrebbero cambiare radicalmente la vita, soprattutto in giovane età.
Nonostante questo sono ancora oggi decine di milioni le gravidanze indesiderate registrate nei principali paesi in via di sviluppo, provocate spesso e volentieri dall’uso di metodi contraccettivi poco sicuri o totalmente assenti che dimostrano quanto sia necessario fornire un’adeguata informazione per aiutare le persone a comprendere l’importanza delle precauzioni. E’ per questo che nasce la Giornata Mondiale della Contraccezione, che si celebra oggi e pone l’attenzione su una serie di dati interessanti che evidenziano quanta strada ci sia ancora da fare in merito alla forte disinformazione che esiste sull’argomento.
In occasione della Giornata Mondiale della Contraccezione 2016, una indagine europea condotta in 9 paesi, ha coinvolto 4500 donne, di cui 500 italiane, che fornisce uno sguardo sul livello di informazione in fatto di contraccezione. Il sondaggio conferma che il 62% delle italiane si affida al ginecoloco per scegliere il metodo migliore, mentre l’8% preferisce internet, una fonte di informazioni che non sempre si rivelano esatte. Stando ai dati raccolti, risulta che il 24.8% delle italiane si affida a metodi contraccettivi poco sicuri, con il 17.5% che ancora oggi sceglie il coito interrotto, il 4.2% metodi naturali e il 3.1% altri rimedi non meglio specificati. Solo il 16.2% delle intervistate sceglie contraccettivi ormonali (dato tra i più bassi in Europa), con una percentuale che diminuisce drasticamente nelle regioni del Mezzoggiorno, dove il numero di mamme con età inferiore ai 19 anni è il più alto d’Italia.
La Società italiana di ginecologia e ostetricia, attraverso una indagine condotta di recente, ha inoltre confermato che il 42% delle italiane con età inferiore ai 25 anni, alla prima esperienza sessuale non ha usato alcun contraccettivo, mentre quasi la stessa percentuale si è affidata al preservativo per evitare gravidanze indesiderate e mettersi al sicuro dalla trasmissione di malattie. Esistono però anche altri sistemi di contraccezione che non presentano effetti collaterali e possono evitare gravidanze inattese, e tra questi rientrano i sistemi intra-uterini, che rilasciano periodicamente una piccola dose di ormoni, non richiedono sforzi particolari e sono per questo i sistemi più utilizzati al mondo da circa 160 milioni di donne. Anche in Italia l’uso di queste precauzioni sta crescendo, ma la percentuale è ancora bassa rispetto ad altri paesi d’Europa.
La Giornata Mondiale della Contraccezione serve soprattutto a mettere in evidenza quanto importante possa essere l’informazione sull’argomento, e in tal senso la SIGO sottolinea ancora una volta quanto sia importante una legge sull’educazione sessuale nelle scuole. All’interno degli istituti scolastici, infatti, si tratta di materie non obbligatorie che potrebbero invece fornire la giusta informazione ai più giovani mettendoli al sicuro dai pericoli della disinformazione.
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