Figli e genitori si assomigliano e non solo fisicamente. Secondo quanto scoperto dalla scienza l’intelligenza si eredita dalla propria madre mentre il padre influisce solo in piccola parte. E questo nel bene e nel male… le donne hanno appunto maggiori probabilità di trasmettere i geni dell’intelligenza perché questi sono portati dal cromosoma X. Poiché le donne ne hanno due mentre gli uomini uno solo, il perché viene spontaneo. Il primo studio su questo argomento è stato condotto nel 1984 a Cambridge con svariate altre che sono venute successivamente.
In pratica, durante i primi giorni di sviluppo dell’embrione, una cellula può apparire ovunque nel cervello, ma nella misura in cui gli embrioni maturano e crescono, cellule che avevano i geni paterni si accumulano in alcune aree del cervello emotivo: ipotalamo, amigdala , preottica e il setto. Queste aree sono parte del sistema limbico, che è responsabile della nostra sopravvivenza ed è coinvolto in funzioni come sesso, cibo e aggressività. Tuttavia, i ricercatori non hanno trovato alcuna cellule paterni nella corteccia cerebrale, che è dove si sviluppano le funzioni cognitive più avanzate, come l’intelligenza, il pensiero, il linguaggio e la pianificazione.
Inoltre hanno scoperto che il miglior predittore di intelligenza era il QI della madre.
C’è da dire però che la genetica non è l’unico fattore che determina lo sviluppo delle capacità cognitive, ma determina solo dal 40 al 60 per cento dell’intelligenza. Secondo altri studi è molto importante anche il contatto vero e proprio con la madre. Il forte legame con la mamma offre maggiore sicurezza e fiducia per risolvere i problemi senza perdersi d’animo. I bambini sostenuti emotivamente hanno all’età di 13 anni l’ippocampo del 10% superiore a quello di figli di madri emotivamente distanti.
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