Di recente due studi differenti condotti, uno dal “Karolinska Institute di Stoccolma” e dall’Università di “Berkeley della California” hanno evidenziato quanto il sonno possa influenzare i rapporti tra le persone.
In particolare è stato affrontato quanta diffidenza c’è nelle persone nell’interagire con chi appare assonnato o trasandato, e lo stesso dicasi, in ordine alla sensazione di affidabilità.
Ciò che emerge è che chi appare affaticato e assonnato perde punti in ordine alla socializzazione. La gente è meno disponibile verso chi appare teso, nervoso ed in ogni caso, con chi lascia emergere una condizione umorale non ottimale. Stanchezza, affaticamento possono indurre al compatimento ma non alla condivisione.
Si è diffusa la convinzione che chi soffre di tali condizioni di stanchezza non è un gran partner nelle conversazioni, non è interessato a noi e probabilmente ci farà perdere tempo. E’ un “meccanismo evolutivo”, acquisito da un’esperienza assimilata. In tali casi, le persone vengono scartate, messe da parte.
Per la perdita di sonno, occhiaie o mal di testa il discorso è più complesso. Da una parte estetico funzionale, ricollegato a quanto detto prima – a meno che non si tratti di un evento eccezionale e anzi invidiabile (Festa/viaggio/divertimento/Occasione eccezionale) – per il resto, la faccia stanca e l’atteggiamento dimesso riportano a quanto sopra detto. C’è poi l’aspetto medico, dei risvolti sul cervello
L’assenza del sonno, rende iperattivi, ma anche ipersensibili, nervosi e può accentuare interpretazioni ordinarie, sensazioni e anche atti altrui, scambiando gesti ed opinioni in maniera che procurino reazioni più estreme. Ciò porta ad alterare la realtà. La stanchezza può generare ripercussioni tali da imporsi sulle nostre capacità razionali e indurci a falsificare passivamente la realtà.
La mancanza di sonno è ormai associata a malesseri che interessano il cuore ed il tessuto cerebrale così come la memoria e la fertilità. Purtroppo, la nostra società ci ha indotto a dormire meno. Gli adolescenti di un tempo dormivano in media nove ore, contro le 7/8 attuali. Gli adulti dalle 8 ore sono passati a 6/7. Uno studio britannico del 2013, ha anche cercato e forse trovato una connessione (tutta da verificare a livello pratico), tra l’assenza di sonno e l’insorgenza di specifiche patologie. La relazione tra sonno e cancro al colon e al seno. L’assenza di sonno e l’aumento dell’obesità ha un senso (Meno si dorme e passata una certa ora, torna la fame). Lo studio si estende poi all’insorgenza di patologie quali il Diabete, problemi cardiovascolari, con aumento dell’ipertensione, diminuzione della produzione di spermatozoi.
Concludendo, è ovvio che c’è un calo di concentrazione dovuto alla stanchezza e tanti elementi che possano scatenarsi in rabbia e affaticamento, quando la cosa si protrae nel tempo.
Approfitterei in tal senso per suggerire una giornata, con gli amici – da ritrovare – in un Centro Benessere, tra giochi d’acqua, tisane e frutta fresca, riposo assoluto, lontano dallo stress del lavoro, sotto il tiepido sole di questa stagione… buon riposo.
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