Il sesso non aumenta i rischi di attacco cardiaco

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Ogni anno, solo in Italia, sono migliaia le persone che subiscono un attacco cardiaco, evento che per chi ha la fortuna di sopravvivere, spinge in molti casi a cambiare il proprio stile di vita eliminando tutto ciò che può rivelarsi dannoso evitando nuovi episodi analoghi.

Una delle attività che, in determinati casi, può venire eliminata è anche il sesso, ma secondo i risultati di uno studio condotto di recente da un team di ricercatori della Ulm University in Germania, l’attività sessuale non aumenta il rischio di subire un attacco cardiaco, anche per quei pazienti che hanno già avuto un infarto in passato.

Questo sarebbe il risultato di una ricerca condotta su 536 pazienti tra i 30 e i 70 anni che hanno almeno una volta subito un attacco cardiaco. I ricercatori hanno analizzato le esperienze vissute dai pazienti 12 mesi prima dell’attacco cardiaco per trovare eventuali collegamenti con l’attività sessuale.

Il 14.9% ha ammesso di non aver avuto rapporti sessuali nel periodo considerato, il 4.7% meno di una volta al mese, il 25.4% almeno una volta a settimana e il 55% una o più volte a settimana, evidenziando come il maggior numero di persone colpite da un infarto sono risultati giovani, di sesso maschile con un attacco cardiaco meno grave, con meno probabilità di essere diabetici e con una maggiore attività fisica.

Solo lo 0.7%, infine, ha ammesso di aver fatto sesso almeno due ore prima di aver subito l’infarto, contro il 78% che invece ha riportato un’attività sessuale almeno 24 ore prima di subire l’attacco cardiaco.

Da questi dati i ricercatori hanno confermato che il sesso non deve quindi essere considerato un fattore di rischio, in quanto considerato faticoso quasi quanto salire due rampe di scale o dedicarsi ad una passeggiata veloce.

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