Chi non conosce Jamie Oliver, noto chef inglese che da sempre ha portato avanti la campagna per la giusta alimentazione sana ed equilibrata, contro l’obesità e il cibo spazzatura. Dopo anni di predicazione è però arrivato ad una conclusione drastica: solo i ricchi possono permettersi di stare a dieta e di concentrarsi sul cibo salutare. I poveri continueranno invece a mangiare cibo spazzatura e ad ingrassare.
Così confessa i suoi dubbi al Times dopo aver visto come solo le classi agiate siano quelle pronte a dare ascolto ai consigli salutari e di giusta alimentazione. Le persone di classi disagiate con problemi di obesità non trovano invece giovamento dalle lezioni salutari: “Quando sei intrappolato nel ciclo della povertà — ha spiegato Oliver — la logica benestante non si applica. Vediamo genitori che non pensano minimamente a mettere in tavola cinque porzioni di frutta e verdura, pensano ad avere abbastanza cibo per la giornata. E se puoi solo comprare schifezze, mangi solo schifezze. E se solo le schifezze sono scontate, è lì che vai a finire”.
Una idea che ha trovato consensi anche da parte di Christopher Snowdon, dell’Istituto per gli Affari economici: «La crociata anti-obesità è in gran parte un movimento paternalistico alto-borghese -—ha detto a una conferenza —. Vi è coinvolto un enorme elemento di snobismo gastronomico, che è il motivo per cui è così affascinante per i celebrity chef».
Oliver torna all’attacco quindi mostrando come i bambini più poveri hanno il doppio di possibilità di essere obesi rispetto ai coetanei ricchi. Così l’unico modo per combattere l’obesità è quello di farlo a livello nazionale e non caso per caso. Cosa che non avviene in Inghilterra dove ad esempio un terzo delle pubblicità andate in onda durante i programmi per bambini riguardavano cibi-spazzatura pieni di grassi, sale e zucchero.
Conclude dicendo che l’obesità non è un fatto di volontà, ma di status sociale.
Voi che ne pensate?
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.