Prestare la necessaria attenzione alla salute e al benessere fisico è qualcosa che non sempre si tende a fare, soprattutto quando si deve far fronte a molti altri impegni nella vita di tutti i giorni che costringono le persone a rimandare controlli importanti mettendo così a rischio la propria salute, e in tal senso una malattia che, soprattutto negli ultimi decenni, è cresciuta notevolmente in termini di diffusioni è il diabete.
Il diabete è una malattia che coinvolge centinaia di milioni di persone nel mondo, causando purtroppo almeno 14.000 decessi ogni giorno, dimostrando quanto possa essere fondamentale evitare di sottovalutare questa malattia e i suoi sintomi. Ed è proprio per questo che, secondo un recente studio pubblicato da un’università danese, l’uso di bicicletta può avere un effetto molto positivo, anche in età più avanzata, per combattere l’insorgere del diabete.
Che l’attività fisica sia fondamentale per evitare una vita sedentaria e le inevitabili complicanze che ne conseguono, è ormai noto a tutti, ma una ricerca condotta da un team dell’Università della Danimarca Meridionale ha portato alla luce risultati che dimostrerebbero come andare in bicicletta possa avere degli effetti positivi per mantenere il corpo in salute diminuendo il rischio di insorgenza di malattie come il diabete.
E’ già noto come una vita sedentaria e l’obesità siano di fatto “amiche” del diabete, aumentando notevolmente i rischi che possa insorgere il diabete, ed è altrettanto vero che un’alimentazione sana e una adeguata attività fisica, in base all’età e alle condizioni di oguno, possono essere fattori fondamentali, nella maggior parte dei casi, per prevenire l’insorgere del diabete di tipo 2, considerato quello più diffuso al mondo.
Partendo da questo presupposto, e analizzando circa 25.000 uomini e 28.000 donne con età compresa tra i 50 e 65 anni, i ricercatori dell’università danese hanno scoperto che un’attività semplice come andare in cicicletta possa rivelarsi utile per ridurre i rischi che possa venire diagnosticato il diabete, dal momento che la bicicletta è in grado di attivare circa il 70% della massa muscolare bruciando i trigliceridi e arrivando a ridurre il rischio di insorgenza del diabete del 20% anche iniziando a pedalare dopo i 50 anni di età.
La bicicletta può quindi essere considerato un aiuto valido nel contrastare il diabete, indipendentemente da altri fattori come alimentazione e peso, e questo è certamente fondamentale soprattutto se si considerano i numeri sconcertanti che dimostrano come questa malattia continui a diffondersi a macchia d’olio. Sarebbero, ad oggi, oltre 415 milioni le persone diabetiche nel mondo, con 7 milioni di nuove diagnosi e 14.000 decessi al giorno. Guardando all’Italia, sarebbero 3.7 milioni i malati nel nostro paese, ma almeno ad 1 milione di persone potrebbe non essere ancora stata diagnosticata la malattia con un costo innanzitutto di vite umane ma anche finanziario, pari ad almeno il 12% della spesa sanitaria mondiale.
_l’ayurveda inquadra il diabete nella costituzione che si appesantisce
(kapha) e che ha bisogno di ELEMENTI non acqua non terra (entro certi
limiti) (Attenzione: “elementi” in ayurveda ha un valore preciso) e che
non deve essere soggetto a stasi, riferito anche ad attività, altrimenti
si provoca appesantimento e aggravamento. adesso questi studiosi in
danimarca parlano della bicicletta, “terapia” che sarebbe evidente nella
trimillenaria ayurveda senza troppe ricerche, ma i medici occidentali
parlano di bicicletta… roba da sbattersi la testa, e non solo, al muro_