Macron lancia un nuovo programma di gestione del problema della nuova variante del covid-19 (Delta). Secondo quanto detto dal presidente francese, il pass sanitario, rilasciato a seguito del vaccino o per avvenuta guarigione dal virus, verrà utilizzato dal mese di agosto anche in bar, ristoranti, ospedali, centri commerciali, nelle case di riposo e nei trasporti. Altri Paesi si stanno adoperando per abbracciare la filosofia di Macron, dettata dal fatto che la variante Delta rappresenta un potenziale pericolo, il quale dovrà essere affrontato con tutte le dovute precauzioni.
Il presidente della Repubblica francese si è rivolto ai propri cittadini, lanciando un messaggio televisivo, a seguito del consiglio di Difesa Sanitaria. La situazione in Francia sta, infatti, facendo preoccupare le istituzioni, data l’impennata (raddoppio) dei contagi nell’ultima settimana. I dati sono preoccupanti, in quanto in tutto il mondo sono presenti casi di contagio da variante Delta e, come avvenuto in Inghilterra, abbiamo potuto vedere la facilità di propagazione di questo virus. Macron ha lanciato l’allerta, in quanto tutte le regioni francesi sono state colpite e continueranno ad esserlo se non si adottano provvedimenti immediati. “Se non agiamo da oggi il numero di casi continuerà ad aumentare fortemente e darà vita a ricoveri in aumento dal mese di agosto”, queste le parole del presidente, il quale ha prefissato il 15 settembre come data entro la quale effettuare obbligatoriamente il vaccino, per il personale sanitario. Inoltre ha annunciato l’avvio delle campagne di vaccinazione per gli studenti, a partire dal prossimo settembre, in modo tale da poter far vivere ai ragazzi una situazione quanto più normale possibile durante l’anno scolastico. A seguito del messaggio di Macron, circa 900mila francesi hanno prenotato il vaccino, spinti e incoraggiati dalle parole del proprio presidente.
Dal resto d’Europa arrivano segnali ulteriori segnali di allerta. In Grecia è stato imposto l’obbligo di vaccinazione per tutto il personale sanitario, a partire da settembre. Sarà inoltre obbligatoria, dal 16 agosto, per coloro che lavorano nelle case di riposo. Questa è la decisione del primo ministro Kyriákos Mitsotákis, il quale si augura una risposta positiva da parte di tutti i suoi cittadini. In Israele è invece, iniziata ieri la campagna vaccinale per la terza dose di Pfizer, rivolta ai pazienti più facilmente colpibili, dato il preoccupante aumento dei contagi. Inoltre, la metà della popolazione ha già effettuato il vaccino. Tra lo Stato israeliano e la casa farmaceutica è stato infatti stipulato un accordo: fornitura rapida di milioni di dosi di vaccino, in cambio di informazioni tempestive circa gli effetti dello stesso. In tal modo, circa i, 55% della popolazione è ora immunizzata e i contagi sono diminuiti di 100 al giorno. Il problema riguarda però gli ultimissimi giorni, dove si è registrato un preoccupante aumento, di circa 400 casi al giorno, che ha fatto immediatamente muovere le Autorità Sanitarie. Ora, per alcuni soggetti, più esposti al rischio, è prevista la somministrazione della terza dose di Pfizer, per cercare di preservare il più possibile la salute degli stessi. Negli Stati Uniti, nonostante l’incontro di lunedì sera tra i funzionari della sanità americana e Pfizer, non sarà, per ora, prevista una terza dose di vaccino. “I funzionari sanitari vengono regolarmente informati dai produttori e da altri sui dati più recenti sui vaccini anti-Covid, e oggi Pfizer si è offerta di informare i funzionari sui loro ultimi dati preliminari. Apprezziamo le informazioni che hanno condiviso, e i funzionari continuano a impegnarsi in un processo rigoroso basato sulla scienza per considerare se, quando o per chi potrebbe essere necessario un richiamo”. I dati sono però preoccupanti e, con quasi 20mila pazienti ricoverati, la situazione sembra stia tornando quella di giugno.
In Italia, la variante Delta, raggiunge ora il 22,7% di incidenza (la variante Alfa resta ancora la più diffusa) e, sebbene si dovrebbe registrare un calo nel mese di agosto, il dato sta cominciando a preoccupare seriamente le istituzioni. Stando alle parole di Busaferro, presidente ISS: “Per rendere possibile la mappatura dei positivi basta tenersi sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e l’Italia è ampiamente al di sotto di questa soglia”.
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