I dati diffusi di recente in merito al turismo nel nostro paese, anche nel 2018 hanno confermato risultati positivi, e se l’estate è ormai prossima alla conclusione, sono sempre più le persone che hanno scelto di godersi le ferie nel mese di settembre. Nonostante lo stress da partenza e ritorno dalle vacanze, appare comunque chiaro che un periodo di meritato riposo dal lavoro aiuta a staccare la spina dagli impegni di tutti i giorni a beneficio della salute.
Ma per chi si dimostra ancora poco convinto, uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Helsinki sembra dare ulteriore conferma del fatto che le vacanze non solo fanno bene alla salute. Ma addirittura possono allungare la vita. Tutto, però, sembra dipendere dalla quantità di tempo che si decide di trascorrere in ferie ogni anno.
Queste conclusioni arrivano, come detto, da una ricerca condotta dall’Università di Helsinki, in Finlandia, e presentata in occasione del Congresso della Società Europea di Cardiologia. Lo studio è stato condotto nel 1974 e 1975, coinvolgendo 1222 dirigenti nati tra il 1919 e il 1934. Ognuno dei soggetti coinvolti presentava almeno un fattore di rischio cardiovascolare come ipertensione, sovrappeso, fumo, colesterolo o trigliceridi alti.
Questi uomini sono stati divisi in due gruppi. Il primo da 610 uomini in un gruppo di controllo, e il secondo da 612 uomini in un gruppo di intervento. Ai soggetti appartenenti a quest’ultimo è stato chiesto di seguire una dieta sana e fare attività fisica. In questo modo, a distanza di 5 anni, è stata rilevata una riduzione del rischio cardiovascolare del 46%. Ma ciò che ha colpito i ricercatori è che, a distanza di 15 anni, è stato rilevato un tasso di mortalità più alto.
I ricercatori finlandesi hanno quindi deciso di estendere a 40 anni dall’inizio dello studio le rilevazioni sul tasso di mortalità, scoprendo come questo dato fosse più alto nel gruppo di intervento rispetto a quello di controllo, almeno fino al 2004. I ricercatori hanno quindi deciso di prendere in considerazione altri dati, come la quantità di lavoro, la quantità e qualità del sonno e la durata delle vacanze.
In quest’ultimo caso è emerso che nei soggetti che trascorrevano un periodo di tempo inferiore a tre settimane in ferie, è stato rilevato un tasso di mortalità maggiore del 37%, rispetto a chi, invece, trascorreva in vacanza più di tre settimane all’anno. Questo dato sarebbe da attribuire al fatto che i soggetti che dedicavano meno tempo alle vacanze, lavoravano di più e dormivano di meno, mettendo così a rischio la propria salute.
Secondo Timo Strandberg, autore dello studio condotto dall’Università di Helsinki, condurre uno stile di vita salutare non è sufficiente ad annullare lo stress che deriva dagli impegni di lavoro, aumentando i rischi per la salute. Staccare la spina dal lavoro per un periodo superiore a tre settimane all’anno, può avere benefici a lungo termine, aiutando a gestire meglio lo stress che ne deriva.
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