Qualche tempo fa, mentre stavo in fila in pescheria, parlando con un amico di famiglia, questi mi suggerì di non acquistare più le alici sott’olio che da sempre mettevamo in tavola. C’era un virus importato dall’Oriente, che ormai si stava diffondendo anche in Europa e riguardava il pesce crudo. Lui parlava proprio di una specie di vermicello che cresceva e diffondeva nel pesce, ed era molto pericoloso.
In effetti, a distanza di qualche anno, le conferme sembrano arrivare, forti e inequivocabili. La tendenza alla diffusione del virus dell’Anisakis è una realtà in crescita per la “generalizzata e modaiola” ri-scoperta del cibo crudo, la diffusione del Sushi.
Un virus dovuto quindi al cambiamento delle abitudini alimentari. La patologia viene sempre più riscontrata in paesi occidentali. Chi ne viene colpito avverte sintomi che vanno da gonfiori della cute, in varie parti del corpo (Caso estremo quello del sud-Coreano che a seguito di un Angioedema causato proprio dall’innescarsi di una differente virus – ma sempre legato al consumo di pesce crudo – che ha comportato una soluzione estrema e subire l’amputazione di un arto), si passa poi all’ orticaria e anafilassi. I sintomi gastrointestinali includono dolori addominali, nausea e vomito e complicazioni come perdita di sangue, ostruzione intestinale, perforazione e peritonite e febbre.
L’Anisakis è un verme che si sviluppa in ambiente marino. Un parassita allo stadio larvale, presente nell’intestino di molti pesci e in particolare nelle viscere di tonno, salmone, sardina, merluzzo, sgombro e diversi altri.
Se ingerite vive, la larve di Anisakis simplex si riproducono agevolmente anche nell’apparato gastrointestinale dell’uomo e nel colon, determinando una parassitosi.
Una brutta situazione insomma. Che deve esser gestita bene ed in fretta, per evitare complicanze anche molto pericolose. Con gli antibiotici specifici si può risolvere, altrimenti, nei casi più gravi, la situazione può richiedere la rimozione per via endoscopica o chirurgica. Uunico metodo sicuro che garantisce l’eliminazione delle larve (vive o morte) che hanno causato la lesione.
E’ importante consumare il pesce crudo solo ed esclusivamente in posti noti per la freschezza del prodotto, per la buona conservazione e sopratutto (ormai da tutti utilizzato) per la presenza “dell’abbattitore“.
L’abbattimento è una procedura che porta con una certa velocità i cibi trattati a temperature molto basse. In questo modo le larve di parassiti eventualmente presenti nei cibi e altri microrganismi dannosi, interrompono il proprio ciclo di riproduzione.
Mantenere i cibi a bassa temperatura per un certo periodo di tempo, blocca il proliferare di microorganismi, che vengono anzi completamente distrutti e gli alimenti trattati possono essere classificati come sicuri e sani.
Il Freezer di casa non è sufficiente (al contrario di un’errata credenza diffusa), non riesce a uccidere tali larve. Le temperature che garantiscono la sicurezza del pesce sono: almeno -20 °C per 7 giorni ; -35 °C fino a solidificazione, con una conservazione almeno per 15 ore oppure a -20°C per 24 ore.
E comunque, una bell’antipasto di Ostriche e Tartare di pesce spada e sale rosa……. vabbè stasera no, meglio di no.
(P.S. Le ostriche e gli altri molluschi bivalve non sono a rischio Anisakis. In ogni caso non si potrebbe pensare di abbatterle. Le ostriche si mangiano crude quando ancora vive. Possono avere comunque altri tipi di contaminazione: da batteri e virus, ma questo vale per tutti i cibi consumati crudi.)
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