9 mamme su 10 preparano personalmente da mangiare per i propri figli, prediligendo cibi sani e prodotti di qualità made in Italy. Molto informate su cosa cucinano, attente e scrupolose… forse anche troppo. E così scatta l’ansia da pappa, con 2 milioni di donne che ammettono di avere dubbi su cosa sia giusto far mangiare ai figli e senza avere qualcuno di fidato a cui chiedere consigli. Inoltre soprattutto le lavoratrici si sentono in colpa se non sono presenti ai pasti e hanno paura che i figli possano prendere cattive abitudini alimentari.
Come risolvono allora i propri dubbi? 1 mamma su 2 cerca informazioni sul Web. Questo il profilo della mamma cuoca redatto da una ricerca di Doxa e Unaitalia (associazione che riunisce i produttori di carni avicole) presentata a Milano, che svela abitudini e comportamenti di 5 milioni di italiane con prole di età compresa tra 1 e 14 anni, attraverso un questionario online somministrato a un campione rappresentativo di 500: Il 55% si preoccupa che nel menù ci sia poca frutta e verdura, ma tutto sommato 8 mamme su 10 si autopromuovono, giudicando il loro livello di informazione da buono (65%) a ottimo (17%). Il 18% si dà la sufficienza e solo l’1% si ritiene non abbastanza informata.
Rimandate le mamme se si parla di singole portate. Sui primi nulla da dire, mentre sui secondi escono fuori le magagne: infatti 1 mamma su 2 sovrastima la quantità di formaggi da proporre nel menù e quasi una su 3 considera i legumi un contorno da abbinare a un secondo proteico.
Poi arrivano le auto denunce delle varie mamme italiane: il 24% denuncia l’assunzione di cibi e bevande troppo zuccherate, il 20% ammette uno sbilanciamento su troppi carboidrati e poche proteine, chi si dice consapevole dei troppi grassi nella dieta del figlio (13%), mentre solo il 5% vede troppe proteine nel piatto.
A fare chiarezza e dispensare consigli utili ci pensano un camice bianco esperto di educazione alimentare, Giuseppe Morino dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, e la food blogger Sonia Peronaci.
Se consideriamo che nella top 5 dei cibi prediletti dai ragazzi e bambini al di sotto dei 14 anni troviamo pasta, pizza, dolci e, a sorpresa, il pollo prima dei formaggi, è difficile riuscire a creare una serie di pasti equilibrati e la dieta perfetta per tutti. Soprattutto sulle tavole italiane vediamo che pane e pasta compaiono quasi quotidianamente nel baby-menù (da tutti i giorni a 3-4 volte a settimana). Scelta corretta, come ci rassicura Morino che al Bambino Gesù dirige l’Unità operativa educazione alimentare. L’esperto però consiglia di “non associarli tra loro, di prediligere pane e pasta integrali e di differenziare, inserendo cereali più ricchi di fibre“, invece meno presenti (2,4 volte a settimana in media) nei piatti dei ragazzi, seguiti da riso (1,5) e patate (1,4).
Nel dettaglio la carne compare nel menù in media 3 volte a settimana, con una forte presenza del pollo, presente in media 2 volte (3-4 per 1 mamma su 3) e unica tipologia di carne che non ha visto mutamenti di vendita dopo il recente allarme Oms sui possibili rischi legati al consumo di quelle rosse e trasformate. “La carne – spiega il pediatra – è un alimento dall’elevato valore nutritivo, fonte primaria di alcuni nutrienti e micronutrienti solitamente assenti (come la vitamina B12), o scarsamente rappresentati (zinco, selenio, niacina e riboflavina), o meno biodisponibili (come il ferro) nei prodotti di origine vegetale. Buona la scelta di prediligere le carni bianche, con pochi grassi e di buona qualità, un’elevata digeribilità e un ragionevole apporto calorico“.
Per quanto riguarda sempre le proteine vengono proposti più frequentemente formaggi (il 33% delle mamme da 3-4 volte a settimana a tutti i giorni), molto meno legumi e pesce (in media 1,5 volte a settimana). Ricorda però il Pediatra l’indispensabilità della “giusta rotazione proponendo pesce, carne e legumi ognuno almeno 3 volte a settimana. I restanti giorni si possono alternare uova, prosciutto o formaggi (1-2 volte a settimana al massimo)“.
Tallone di Achille in quasi tutte le famiglie, le fantomatiche verdure. I consigli sono quelli di proporle ai bambini mascherandole un po’, modificandole nella forma o nella consistenza (prediligendo purea e polpette). se poi il sapore proprio non dovesse andare, basterà aggiungere del formaggio o anche la semplice patata, ottima per attenuare i sapori più decisi.
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