La piccola di quattro anni si chiama Sofia Zago ed è morta di malaria nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale di Brescia dove era stata trasferita d’urgenza dalla sua città natale, Trento. La sua famiglia non era stata all’estero o comunque in zone a rischio, ma solo a Bibione, in Veneto. Medici ed esperti stanno cercando di capire come e dove possa aver contratto la malaria. Si sta indagando anche su un suo ricovero avvenuto a ferragosto nel reparto di pediatria delll’ospedale Santa Chiara di Trento, nello stesso periodo in cui si trovavano anche due bambini malati proprio della stessa malattia.
Le modalità di trasmissione della malaria
La bambina aveva contratto la malaria cerebrale, la forma più grave che viene trasmessa dal Plasmodium Falciparum, un protozoo parassita trasmesso dalla zanzara Anopheles. Nei casi più gravi la morte può avvenire nel giro di un giorno. La malaria le era stata diagnosticata già a Trento da dove è stata poi spostata a Brescia. Aveva febbre altissima e prima del trasferimento la sua situazione clinica è degenerata. Sofia è entrata in coma e le sono state immediatamente somministrate le giuste cure per poi mandarla d’urgenza nel secondo ospedale dove è presente sia la Rianimazione pediatrica che un Istituto per le malattie tropicali.
Secondo Giovanni Rezza, medico epidemiologo e responsabile del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità si tratta di un caso anomalo, proprio perchè questa malattia viene trasmessa da un certo tipo di zanzara che in Italia non c’è ed è ignota allora la modalità di trasmissione. Inoltre la piccola non è stata portata all’estero e si deve quindi aspettare l’indagine epidemiologica per venirne a capo. C’è poi chi afferma invece che di questo tipo di zanzare ce ne sia in Italia anche se si tratta di esemplari poco adatti alla trasmissione del Falciparum.
Di sicuro è il primo caso di malaria autoctona a Trentino.
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