Il virus del West Nile sta aumentando, segnando nuovi casi nel Centro-Nord Italia e in Sardegna (zona del Nord). Si tratta di una malattia causata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae. La malattia è diffusa in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.
Il veicolo di questo virus è da ricercare negli uccelli selvatici e nelle zanzare. La puntura di queste ultime è sicuramente il principale mezzo di trasmissione per l’uomo. Lafebbre West Nile non si trasmette da persona a persona con il contatto con le persone infette. Si tratta di un virus capace di infettare anche altri mammiferi come i cavalli (in prevalenza), i cani, i gatti e i conigli, oltre ad altre specie in minor diffusione.
L’incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia dai 2 ai 14 giorni, con un massimo di 21 giorni nel caso di persone con deficit del sistema immunitario. Generalmente non si hanno sintomi e il 20% delle persone colpite ha solo sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Si tratta comunque di sintomi che persistono solo per pochi giorni, in rari casi qualche settimana. Nei bambini si ha una leggera febbre, mentre negli adolescenti si ha febbre più alta, occhi rossi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani si hanno sintomi più gravi.
Per la diagnosi è necessario un test di laboratorio da effettuare sul sangue per la ricerca di anticorpi del tipo IgM. Se il sangue viene raccolto entro 8 giorni dalla puntura potrebbe risultare un falso negativo.
Prevenzione
Attualmente non esiste un vaccino e la prevenzione consiste solo nel riuscire a ridurre l’esposizione alle zanzare. Utilizzare repellenti e un abbigliamento che esponga il meno possibile agli insetti è una buona via per evitare la West Nile. Sì quindi a zanzariere, evitare i ristagni di acqua nelle fioriere e cambiando spesso le ciotole dove bevono gli animali.
Come si guarisce?
Come non esiste un vaccino, non c’è neanche una vera e propria cura e infatti nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o settimana. Nei casi più gravi bisogna però recarsi in ospedale.
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