Oms dice basta alla pubblicità di cibo spazzatura sul web rivolta ai bambini

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E’ da molti anni ormai che la tecnologia e le nuove forme di intrattenimento e comunicazione hanno contribuito a cambiare i tempi e se, in larga parte hanno semplificato la vita di molte persone, hanno contribuito in maniera tutt’altro che limitata all’aumento di uno dei problemi più diffusi degli ultimi decenni, il sovrappeso e l’obesità considerato un problema sempre più dilagante nel mondo che riguarda sempre più spesso non solo adulti ma anche bambini che espongono la propria salute a patologie cardiovascolari, diabete e addirittura cancro.

L’aumento eccessivo di peso è quindi un problema che i medici e le organizzazioni di mezzo mondo stanno cercando di affrontare in maniera adeguata fornendo una informazione dettagliata sui rischi effettivi per la salute, ed è proprio al riguardo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di tornare a dire la sua, puntando il dito, questa volta, sulle pubblicità e le campagne marketing create dai produttori di cibo spazzatura che sempre di più dilagano sul web e che si rivolgono in maniera preoccupante ai bambini.

Il cibo spazzatura, lo sappiamo, è uno dei principali responsabili dell’aumento di peso, e in aggiunta ad altre cattive abitudini come la quasi totale assenza di attività fisica contribuisce in maniera drammatica all’aumento di peso fino a portare a vere e proprie patologie come l’obesità. Per questo motivo la pubblicità di cibo spazzatura nel corso degli anni è stata limitata in maniera importante sui media tradizionali, ma in un mondo sempre più connesso, la stessa cosa non è stata fatta in rete, dove dilagano pubblicità che sempre più spesso si rivolgono ai bambini.

A confermarlo è un rapporto pubblicato dalla sede regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che conferma come la pubblicità di cibi spazzatura, limitata sui media tradizionali, si è ormai spostata prepotentemente sul web, dove i minori vengono sottoposti a continui messaggi sbagliati che spingono al consumo di bevande zuccherate e cibi ricchi di grassi.

Per questo motivo l’Oms ha chiesto l’intervento dei governi per una regolamentazione che impedisca ai produttori di questi alimenti di creare campagne marketing che sempre più spesso di muovono sui social o tramite i cosiddetti “advergames“, che diffondono messaggi pubblicitari sbagliati. A ciò si aggiunge anche il fatto che spesso i minori fruiscono della tecnologia senza il controllo continuo dei genitori, che non sono quindi a conoscenza del problema.

Si tratta di un problema serio, quello esposto dall’Oms, che riguarda un numero crescente di persone in tutto il mondo affetti da problemi di peso. Secondo una ricerca aggiornata al 2014, sarebbero quasi 2 miliardi le persone obese o in sovrappeso nel mondo, 41 milioni dei quali sarebbero bambini con età inferiore ai 5 anni.

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