Le diverse forme di tumore che possono colpire gli esseri umani sono ormai da tempo al centro di continui studi da parte di ricercatori in ogni parte del mondo che lavorano con l’obiettivo di rendere sempre meno pericolose queste patologie adottando delle cure sempre più efficaci e riducendo la pericolosità delle neoplasie attraverso la prevenzione, uno degli strumenti migliori per contrastare adeguatamente il tumore, con l’obiettivo di scoprirlo in tempo.
Molti sono stati i progressi fatti in questo campo ma ancora tanta è la strada da percorrere, considerando che i tumori sono ancora oggi tra le cause di morti più frequenti nella popolazione globale. Un tipo di tumore in particolare che colpisce, per ovvi motivi, solo gli uomini, il cancro alla prostata, è il tipo di carcinoma più diffuso nella popolazione maschile, e sarebbe proprio l’insorgere di questa patologia che attraverso una costante assunzione di aspirina, potrebbe essere ridotto in maniera consistente.
Tutti almeno una volta nella vita hanno sentito parlare dell’acido acetilsalicilico, meglio conosciuto come aspirina, considerato uno dei medicinali più popolari e utilizzati al mondo grazie alle proprietà anti-infiammatorie e analgesiche che lo rendono adatto per contrastare l’influenza, il raffreddore e persino i dolori influenzali. Da tempo, tuttavia, l’acido acetilsalicilico è al centro di molti approfondimenti che hanno permesso di conoscere maggiormente le proprietà di questo medicinale che, a quanto pare lo rendono utile anche per la prevenzione di determinate patologie cardiovascolari.
L’aspirina sembra quindi vantare, con il giusto dosaggio, molte proprietà positive per la nostra salute, e arriva proprio da un nuovo studio condotto dalla Società Italiana di Medicina Generale su 13.453 pazienti affetti da malattie cardiovascolari. Secondo i risultati ottenuti da questo studio, l’assunzione per lunghi periodi di un medicinale come l’aspirina può aiutare a prevenire patologie come il cancro alla prostata. In particolare sarebbe ridotto del 40% la probabilità che il tumore alla prostata si presenti assumendo regolarmente aspirina a basso dosaggio, ma la probabilità potrebbe salire al 60% nel caso in cui l’assunzione diventi regolare per un periodo di 5 anni.
La ricerca che mostra questi risultati positivi è stata condotta dalla Società Italiana di Medicina Generale utilizzando i dati del portale Health Search Ims Health Longitudinal Patient Database, confermando inoltre che la somministrazione di aspirina può ridurre anche l’insorgere di tumore al colon retto del 30%, evidenziando le proprietà del medicinale, che sarebbe in grado di limitare la produzione cellulare alla base della formazione di questo genere di patologie.
In tal senso è bene ricordare che, se la prevenzione ha permesso di ridurre il numero di morti causate dai tumori, il cancro alla prostata continua ad essere la forma di tumore più diffusa negli uomini e secondo Claudio Cricelli, Presidente SIMG, si stima che solo quest’anno colpirà almeno 35.000 italiani.
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