Sono tante e con effetti diversi sul corpo le malattie che possono colpire gli esseri umani, ed è proprio nei casi in cui non è più possibile trovare una cura per il paziente, perchè è troppo tardi o semplicemente perchè non esiste una cura definitiva, che svolge un ruolo fondamentale quella che viene definita la terapia del dolore, che attraverso la somministrazione di farmaci permette di migliorare la qualità della vita riducendo dolori cronici.
E’ proprio sull’argomento che, per molti anni, si è discusso sull’importanza di adottare cure palliative alternative ai tradizionali farmaci, come ad esempio l’uso della cannabis. E se in Italia è già dal 2007 che esiste una legge che consente l’acquisto di cannabis ad uso terapeutico dietro regolare prescrizione medica, è con l’arrivo del 2017, già a partire da questo mese, che è previsto un importante passo in avanti con la vendita nelle farmacie delle prime scorte di cannabis prodotte direttamente dallo Stato.
Si trova a Vicenza, la prima farmacia ad aver presentato regolare richiesta il 19 dicembre per poter vendere la marijuana prodotta in uno stabilimento militare italiano, già a partire da questo mese. L’obiettivo è quello di fornire ai pazienti un prodotto, che potrà essere utilizzato esclusivamente per scopi terapeutici, realizzato direttamente in Italia riducendo così i costi che i clienti devono affrontare. Fino ad oggi, da quando è stata approvata la vendita dietro prescrizione medica, quella venduta in Italia era cannabis prodotta in Olanda che aveva un costo di circa €24 a grammo, rispetto ai €15 a grammo del prodotto nostrano.
Tutto ciò viene reso possibile da un progetto nato nel 2014 tra la collaborazione del Ministero della Difesa con il Ministero della Salute, in seguito estesa al Ministero dello Politiche Agricole. La “cannabis di Stato” viene prodotta presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze e le prime due confezioni del prodotto verranno vendute a partire da questo mese, come detto, da una farmacia di Campedello.
Come spiegato da uno dei titolari della farmacia, il dottor Luca Guizzon, nel corso degli anni il numero delle richieste è cresciuto sensibilmente tanto da arrivare a 20-30 ricette al mese, che richiedono l’uso di cannabis quando le altre terapie non hanno avuto gli effetti sperati, soprattutto per contrastare gli effetti di patologie oncologiche, sclerosi, contrastare gli effetti della chemioterapia e, generalmente, la somministrazione avviene attraverso un infuso o la vaporizzazione, ma sempre dietro il controllo del medico curante.
Per quanto riguarda il futuro, invece, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze realizza una sola varietà di cannabis, ma nel prossimo futuro l’intento è quello di ampliare ulteriormente la produzione, comprendendo anche altre varietà destinate, sempre, all’uso terapeutico previsto dalla legge.
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