Quando ci si ammala, il ricorso alle medicine prescritte o in automedicazione è una mano santa per quasi tutti gli adulti. Difficilmente ci tiriamo indietro davanti ad un medicinale, buono o cattivo che sia, sperando di porre fine ai nostri malanni. La situazione cambia, e non poco, se dobbiamo curare i nostri figli soprattutto quando sono molto piccoli, e i nostri amici a quattro zampe.
Cominciamo dagli animali che vivono con noi in casa, cominciando con il dire che dobbiamo evitare di dare medicinali che abbiamo comprato per noi. Per prima cosa bisogna sempre sentire il veterinario. Tornati a casa quindi con la giusta cura dobbiamo seguire due vie diverse nel caso in cui si tratti di un cane o di un gatto. Mentre il cane mastichi molto poco, ingoiando subito tutto, il gatto è molto più selettivo e sarà quindi più difficile per lui un gusto poco gradevole. Questo dipende anche dal fatto che mentre il cane ha solo 1700 papille gustative il gatto ne ha solo 250, ma molto definite (l’uomo ne ha 9000). proprio per questo è più difficile che si avveleni un gatto che non un cane).
Il cane poi apprezza moltissimo sia i cibi dolci che quelli salati, utilizzando molto anche l’olfatto, mentre i gatti sono prettamente amanti del salato. I farmaci per animali sono così pensati proprio per ovviare queste problematiche e spesso sono addolciti con aromi rendendo così le compresse più appetibili ai nostri amici.
Ma proprio per il fatto che non tutte le medicine hanno queste accortezze, dobbiamo escogitare dei sistemi per assicurarci che gli animali prendano correttamente la cura. Per i cani possiamo avvolgere le pasticche dentro una fettina di formaggio che ingoierà senza stare a vedere cosa contiene all’interno. Se è possibile possiamo anche sminuzzare la medicina in tanti pezzi così da mischiarla al cibo abituale. Ma per questo bisogna sentire il pediatra perché in alcuni casi, rompere la pasticca, potrebbe pregiudicare la cura. Nel caso in cui vogliate mettere la medicina all’interno di formaggio o altro cibo, cominciate con il darglielo senza niente dentro, per conquistare la sua fiducia.
Per i gatti le cose cambiano ed entrano in gioco le pasticche vitaminiche fatte ad hoc per loro, con il sapore di carne o anche per loro l’ideale è mettere le medicine dentro involucri masticabili. Evitiamo di forzarne l’assunzione soprattutto se sono terapie lunghe nel tempo.
Ricordiamo come già scritto prima che le medicine per noi uomini non sono adatte ai nostri amici a quattro zampe avendo metabolismi differenti.
Passando ai cuccioli più simili a noi, i nostri bambini, le cose possono diventare ancora più complicate. Pochi semplici consigli possono però rendere le cose più facili. Per prima cosa ricordatevi di coinvolgere sempre i bambini mettendoli al corrente di quello che devono fare e il perché. Sapere che la medicina va assunta perché altrimenti non potranno guarire darà loro fiducia in voi e li renderà più responsabili. Non per questo però l’idea del gioco è da escludere: infatti inventare insieme una fiaba e magari far passare la medicina per una pozione magica potrebbe alleggerire il decorso della malattia e far prendere di buon grado l’odiato sciroppo.
Nel caso di medicine dal sapore veramente sgradevole, dopo aver chiesto consiglio al pediatra, potete aggiungere dello zucchero o del miele o ancora sminuzzare la medicina o sciogliere lo sciroppo nello yogurt. Attenzione però perché anche in questo caso, frantumare la medicina non è sempre consigliabile. Se il piccolo usa il ciuccio, potrete utilizzarlo per far aprire la bocca al bambino e con una siringa dosare la medicina in bocca, tra la guancia e i denti, e mettere poi subito il ciuccio. Un sistema utile se i bambini sono molto piccoli.
Non molti accettano il sistema del “premio” ma magari in questi casi alleviare la giornata ai nostri figli promettendo un piccolo dono o un dolce se i piccoli prendono correttamente le medicine può risultare un buon sistema anti stress per tutti.
Se il medicinale lo permette, meglio tenerlo in frigo: le basse temperature alleggeriscono il cattivo sapore.
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