Dal punto di vista della diagnostica, l’uso di apparecchi radiologici sempre più efficaci e l’aiuto enorme che sta dando l’intelligenza artificiale cambieranno il futuro dell’oncologia. Basti pensare ad esempio che oggi, nello screening del tumore mammario, esistono dei software di intelligenza artificiale che sono addirittura quasi più precisi del radiologo nell’individuare alcuni tumori.
È quanto emerso a Firenze, nella giornata di lavori “ONCOnnection Stati Generali CENTRO – LAZIO, MARCHE, TOSCANA, UMBRIA”, promosso da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Sobi rare strength, Merck, GSK.
IL 90% DEI TUMORI DELLA MAMMELLA GUARISCONO
Tra i tumori che potranno essere diagnosticati (e curati) in maniera più efficace grazie alle nuove tecnologie, il tumore al polmone, quello della mammella (oggi il 90% delle pazienti affette mediamente guariscono), il tumore della prostata e i tumori urogenitali. Rimangono i cosiddetti “big killer” (ad esempio il tumore del pancreas) che rappresentano dei punti oscuri ancora difficili da trattare. “Su tutti gli altri tumori, stiamo facendo dei passi avanti importanti”, assicura Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità. “Nel campo ematologico, soprattutto, questi passi sono stati enormi”.
GRANDI AVANZAMENTI TECNOLOGICI
“Dal punto di vista strettamente tecnologico – continua il Dottor Zanon – i grandi avanzamenti negli ultimi decenni sono: l’introduzione della laparoscopia e della robotica (soprattutto per alcuni tumori, tra i quali quello della prostata), la radioterapia di precisione e la radioterapia chirurgica (che è molto più efficace e nello stesso tempo molto più precisa di quella precedente) e tecnologie più selettive. Dal punto di vista farmaceutico stiamo assistendo a una modificazione enorme, completa, di quello che è l’approccio all’oncologia.
Stiamo passando da un’oncologia che potremmo definire “classica”, basata principalmente sulla chemioterapia, a un’oncologia “mutazionale”, basata su quelle che sono le modificazioni genetiche che inducono il tumore e che possono essere oggetto di attacco da parte di farmaci specifici, fino ad arrivare a dei cambiamenti che inducono non più la terapia di una tipologia di tumore di organo (per esempio la terapia del tumore del colon, del polmone o del fegato), ma una terapia per quei tumori – qualunque sia la loro localizzazione – che abbiano un gene modificato di quel tipo, introducendo il concetto di farmaci agnostici che sono farmaci trasversali”.
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