L’allarme è partito dalla Germania dove sono state ritirate dai supermercati, milioni di uova provenienti dall’Olanda a seguito del ritrovamento di tracce di un insetticida, il Fipronil, utilizzato normalmente per combattere i parassiti negli animali, non destinati però al consumo alimentare. Il rischio della diffusione di queste uova è poi dilagato in altre Nazioni, Italia compresa, dove sarebbero arrivate partite di prodotti olandesi non tossici.
La scoperta è stata fatta attraverso test su uova, sangue e feci dei polli, in cui sono state evidenziate tracce dell’insetticida ad alti livelli di contaminazione. Secondo l’OMS questa quantità può provocare danni ai reni, alla tiroide e al fegato se consumato in grandi numeri e per un certo lasso di tempo. Si tratta di un insetticida altamente tossico il Fipronil, utilizzato sia sulle coltivazioni che anche per prevenire pulci, pidocchi e zecche sugli animali. Questo insetticida può essere assorbito sia attraverso l’ingestione che per contatto.
In base ai dati rilasciati dall’Istituto federale per la valutazione del rischio, citato dalla Deutsche Welle, un bambino che pesa circa 16 kg potrebbe mangiare 1,7 uova al giorno – o prodotti che le contengono come pancake – senza raggiungere il livello in cui il Fipronil diventa pericoloso, mentre per un adulto di 65 kg si potrebbe arrivare fino a 7 uova al giorno.
Secondo il ministro dell’Agricoltura per la Bassa Sassonia, Christian Meyer, il rischio c’è nel caso in cui un bambino arrivi a consumare due uova contaminate al giorno, facendo anche notare che potrebbero essere circa 10 milioni quelle arrivate in Germania dall’Olanda, mentre secondo il ministero dell’Agricoltura di Berlino, sono 2,9 milioni di uova che si ritiene siano state esposte al Fipronil e sono state esportate in Germania prima del 22 luglio, quando le spedizioni sono state bloccate.
Al momento quindi è stato bloccato il commercio di queste uova e chiuse circa 180 fattorie olandesi, mentre continuano le analisi sui campioni e la procura ha aperto un’inchiesta per risalire alla fonte della contaminazione. Dal Belgio arriva ora la notizia che già si sapeva da giugno di una possibile contaminazione delle uova olandesi.
Un grande danno per l’Olanda se si pensa che ben il 65% delle uova in commercio provengono proprio da lì.
Uno scandalo che potrebbe interessare anche l’Italia e non solo per la commercializzazione delle uova olandesi, ma anche per il fatto che secondo quanto denunciato dalle autorità del Belgio, il prodotto all’origine della contaminazione da Fipronil è utilizzato anche sul mercato italiano. In base ai dati trasmessi dall’Agi, l’Italia, così come altri Paesi, utilizza il Dega-16, un prodotto naturale composto da mentolo e eucalipto usato contro le zecche e pulci delle galline e considerato sicuro per l’uomo al quale però sarebbe stato aggiunto in allevamenti dei paesi Bassi il famigerato Fipronil.
Coldiretti avvisa che nel 2017 l’Italia ha importato le uova sotto accusa olandesi. Secondo le sue analisi infatti nei primi quattro mesi dell’anno sono arrivati in Italia 578 mila chili di uova in guscio olandesi.
C’è da dire però che gli italiani consumano circa 215 uova a testa all’anno e grazie alla produzione nazionale di 12,9 miliardi di pezzi, l’Italia – precisa la Coldiretti – è praticamente autosufficiente per il consumo di uova.
Fonte: Agi
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