L’importanza della lista

Qual’è l’importanza della lista? Quante volte nella vita quotidiana abbiamo organizzato una lista? La lista delle cose da fare, delle cose da comprare o vendere, la lista di chi invitare o non invitare, una lista di film da vedere e di libri da leggere. Tutto nella nostra giornata si basa su liste scritte o inespresse, la cui stesura è spesso rassicurante e talvolta genera ansia o perplessità.

Nella sua versione “strumentale”, stendere una lista ci aiuta a vivere meglio e a fare ordine. Invece, laddove sia volta a “fare il punto”, può assumere valenza di giudizio sintetico, e ci pone di fronte a quanto ancora resta in termini di obiettivi e perfino di risorse, a quante cose potremo o dovremo fare entro una certa data.

Talvolta la lista è brutale: ci mette di fronte alle specie in estinzione, ai tipi di reati commessi in un paese, alle attività e professioni meno appetibili che è meglio non praticare perché prive di speranze lavorative. Di questi tempi, le liste sono liste di infetti suddivisi per paesi, liste di aeroporti che bloccano i voli, liste di deceduti e guariti. Si tratta di liste poco commentate, accompagnate da grafici, che sembrano precludere ogni volontà di interpretazione e deviazione dalla oggettività del dato riportato.

Altre volte invece ci affascinano liste poetiche, storiche, dotte, stese per puro compiacimento: liste sui rotocalchi che elencano possibili luoghi ancora da visitare, liste di oggetti del desiderio, opere d’arte esposte nelle mostre temporanee, ristoranti curiosi, nuovi personaggi famosi. Liste accattivanti, che evocano sogni e incitano al desiderio.

La lista delle possibili liste è infinita, ed anch’essa una lista.

Umberto Eco

Delle liste disserta, con maestria e profondità concettuale, e con profonda cultura, Umberto Eco. Nel suo saggio “Vertigine della Lista” ecco il catalogo delle navi, il secondo libro dell’Iliade di Omero che elenca i contingenti dell’esercito acheo giunti a Troia in nave, la cui potenza che atterrisce è evocata dalla lunghezza dell’elenco; ecco la sequenza di quadri di Andy Warhol rappresentanti Marilyn Monroe, iconico simbolo della pop art; ecco l’elenco degli oggetti sparsi nella casa del pasticciaccio brutto di via Merulana, disomogenei e caotici come il pasticciaccio stesso.

Letti così gli elenchi artistici non sono più frasi da saltare, sovrabbondanze, eccessi retorici o poetici, ma assumono un profondo significato. Significano tentare di raccogliere, sistematizzare, ordinare, impressionare, ricordare, mettere insieme, porre accanto per differenza o somiglianza, anche solo per assonanza.

Ogni giorno, non è forse una lista?

Allora per salvarsi dalla lista da spuntare (o già spuntata), o peggio ancora dalla lista automatica del pc degli impegni e dei compleanni che non vale la pena di ricordare, pensiamo che gli antichi ricorrevano alle enumerazioni di molteplici oggetti, persone o elementi astratti quando volevano rendere al lettore il senso dell’infinità di tali elementi.

L’importanza delle nostre liste della vita passata e futura suggerisce di guardarle con altro occhio, e invece di redigere solo le pur utili liste finite e impoetiche redigere anche liste delle possibilità lasciando sempre una riga bianca in fondo.

Il Giardino delle Delizie di Bosch rappresenta, nella finita cornice del quadro, una finita molteplicità di storie e personaggi, talmente ricca e densa che nessuno, guardando la rappresentazione pittorica nell’insieme, avrebbe il coraggio di definire “chiusa e conclusa”.

Nel gioco delle possibilità, partiamo tutti da una lista, ma non dimentichiamo che è la lista stessa che si propone per essere sempre allungata e, per fortuna, talvolta mutata di senso.

Parlarne tra amici (2017) – il libro esordio di Sally Rooney

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