L’acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus ha riportato molti appassionati di calcio a quello che era il periodo d’oro del movimento calcistico italiano, gli anni ’90, in cui molti top player sceglievano l’Italia per cercare consacrazione e c’era una maggior competizione e divario minore tra le varie big in lotta per lo scudetto, facendo sì che non esistessero favorite della vigilia. Facciamo pertanto un flashback nella stagione 1995-96.
La stagione 1995-96 si caratterizza per diverse innovazioni, tra cui la possibilità di effettuare tre sostituzioni a partita in corso senza discriminanti di ruolo e quella per ogni calciatore di scegliere un numero di maglia fisso che va dall’1 al 99 con l’aggiunta del cognome sul retro della difesa. Quel campionato venne vinto dal Milan di Fabio Capello (quarto scudetto in cinque stagioni per l’allenatore friulano sulla panchina rossonera), che in estate si era rivelato la squadra regina del mercato grazie agli acquisti di campioni come George Weah dal Paris Saint-Germain e soprattutto Roby Baggio dalla Juventus. Ma se il Divin Codino in rossonero deluse le aspettative causa rendimento discontinuo che lo portò a saltare l’Europeo, Weah si rivelò trascinatore della squadra nonché miglior realizzatore di essa. Secondo posto per i campioni d’Italia in carica della Juventus, allenata ancora da Marcello Lippi, che si rifarà vincendo la Champions League all’Olimpico di Roma battendo ai rigori l’Ajax. Terze a pari merito la Lazio e la Fiorentina, con i biancocelesti che si qualificano per la Coppa Uefa e i viola che, vincitori della Coppa Italia, accedono invece alla Coppa delle Coppe. Entrambi i club sono stati trascinati a suon di gol nel corso della stagione da due grandi bomber: per la Lazio Beppe Signori, capocannoniere di quell’edizione della Serie A (24 reti) in coabitazione con Igor Protti del Bari che retrocesse, mentre per la Fiorentina Gabriel Omar Batistuta, ancora oggi idolo dei tifosi viola, che segnò 19 reti. Seguono a un solo punto di distanza (entrambe a 58 punti) la Roma dell’ultimo anno di Carletto Mazzone in panchina e il Parma, anch’esse qualificate alla Coppa Uefa così come l’Inter, con i nerazzurri distaccati da giallorossi e gialloblù di quattro punti. Parma che sbaglia (a sorpresa) l’acquisto di Stoichkov ma che azzecca la scelta di promuovere in prima squadra colui che negli anni diventerà il numero 1 in Italia e al Mondo: Gianluigi Buffon. Inoltre, per quanto riguarda l’Inter, fu la prima stagione in maglia nerazzurra per il Tractor Javier Zanetti che ne diventerà simbolo e capitano.
Fuori dalla zona europea, bene la Sampdoria del duo Eriksson-Santarini, con un Enrico Chiesa in grande spolvero (22 reti), il Vicenza rivelazione del campionato che si piazza al 9° posto alla prima stagione dopo il ritorno in massima serie così come l’Udinese di Zaccheroni che chiude il campionato al decimo posto a pari punti con due delle delusioni di questa stagione (il Cagliari di un Trapattoni che delude le aspettative sulla panchina sarda e il Napoli di Boskov): sarà per i friulani la prima di tante partecipazioni consecutive alla Serie A senza mai retrocedere. Retrocedono, invece, il Bari, il Torino, la Cremonese e il Padova.
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