La notizia, subito smentita sia dal pilota, che dai vertici Ferrari se confermata, sarebbe stata un vero terremoto. La squadra Ferrari che negli ultimi anni si stava ristrutturando intorno al proprio pilota avrebbe subito un vero e proprio tradimento, che difficilmente sarebbe riuscita a metabolizzare in poco tempo. Vettel è un pilota ambizioso e assetato di vittorie, e il passaggio in Ferrari gli è costato molto. Sin dall’inizio sapeva che il primo anno avrebbe dovuto rinunciare a lottare per vittorie e Titolo.
Ha lavorato duro con ingegneri e tecnici di pista che hanno costruito un’auto che rispondesse al meglio alle sue specifiche. Quest’anno ha vissuto una vera e propria disfatta, che va oltre la delusione. Lui ha sempre dichiarato il suo amore per la Ferrari, ma si sa che i piloti sono personaggi che godono delle luci della ribalta, primedonne da pista, e non mi stupirebbe poi troppo un suo cambio di tuta, per approdare alla Casa attualmente più vincente, la Mercedes. Michael Schumacher d’altronde aveva vinto tanto in Ferrari, (anche) perché si trovava al momento giusto nella squadra più forte. Lui era indubbiamente il numero uno, ma nello staff dell’epoca c’erano i migliori ingegneri e strateghi di pista. Stiamo parlando degli anni di Ross Brawn e Rory Byrne, Aldo Costa, Jean Todt.
Secondo taluni il quattro volte campione del mondo tedesco vorrebbe scappare dalla situazione attuale della Casa di Maranello, che non riesce a rialzare la testa malgrado gli investimenti, il rinnovo dello staff e le promesse fatte. Una Ferrari in un momento così buio non la si vedeva da tempo e Vettel è pur sempre solo un pilota. Lui dichiara il suo amore incondizionato per la Ferrari (anche perché c’è un contratto blindato che lo vincola fino al 2017), ma sono ormai in molti a credere che se non arrivano i risultati, tanto amore si concluderà in un divorzio.
Marchionne sembra esser pronto a rimescolare le carte ancora, ma se continua a non trovare il bandolo della matassa ed affidarsi alle persone giuste, purtroppo, nel 2017 assisteremo ancora a ben pochi risultati e qualche piazzamento d’onore. Quest’anno, anche la rediviva Red Bull è riuscita a far meglio, forte di uno sviluppo costante, piazzandosi davanti alla Scuderia Italiana.
Però le idee, poche e confuse, parlano di un Arrivabene in partenza (dopo Domenicali – ora alla Ducati MGP -) che ha lavorato duro, molte nuove forze sarebbero in arrivo e talune in partenza. Speriamo possa esserci un buon direttore d’orchestra che sappia combinare tutti questi suoni.
Tanto per calmare gli animi, e non far gridare al tradimento, per ora Sebastian Vettel non andrà via. Mattia Binotto (direttore tecnico) avrà nuovi e più ampi poteri all’interno del Team. Marchionne stesso ha comunque dichiarato che se le cose non dovessero migliorare entro breve tempo non potrebbero esserci più argomentazioni valide per trattenere un Top Driver che comunque ambisce sempre al Titolo Mondiale. Ferrari è sempre stato un Top Team, ma si deve lavorare molto. Forse si potrà pensare ad un giovane pilota da affiancare ad un veterano, da far crescere.
Il problema comunque ad oggi non sono i piloti ma resta lo staff tecnico e la monoposto sia per il comparto motore che per aerodinamica, telaio e sospensioni. E’ stata una stagione di rincorsa, ma senza riuscire a superare gli avversari. Quando Mercedes tornò in Formula uno costruì il proprio Team sulle ceneri della Brawn Gp e per molti anni lottò e soffrì di problemi di varia natura. Al tempo schierò Rosberg e Schumacher, ovvero il giovane ed il veterano, che contribuirono ai successi di cui ora gode la casa di Stoccarda, (E tanto lavoro è stato coronato dal titolo mondiale per Niko) senza tralasciare tutto l’assestamento del team. Oggi è la prima forza, scalzando le varie McLaren/Red Bull/Williams e Ferrari.
La Ferrari, tralasciando questi anni non molto felici, speriamo sia pronta a lanciarsi in questa nuova sfida, con i nuovi regolamenti che entreranno in vigore per la stagione 2017, avendo finalmente ridotto il gap con le altre squadre, così da tutelare la propria storia e tornare al posto che merita sia per gli sportivi (che commercialmente parlando chi acquista auto con tanti zeri). Che poi è ciò che muove questo mondo a quattro ruote, della formula uno moderna.
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