Dodicesima giornata di Serie A. Nelle prime sei posizioni ci sono le “sei sorelle” della massima serie italiana. La Juve domina ancora la classifica, seguita dal Napoli che va in solitaria al secondo posto dopo la pesante sconfitta dell’Inter (terza) contro l’Atalanta per 4-1, mentre Lazio, Milan e Roma sono, nell’ordine di classifica, a giocarsi al momento il quarto posto, con soli tre punti di differenza tra la quarta (Lazio) e la sesta (Roma). Anzi, la Roma è una delle due seste classificate, perché a pari punti con i giallorossi c’è una squadra che, dopo un anno di transizione a lottare per la salvezza, sembra essere tornata quella degli anni d’oro, quando in panchina sedeva quello che ad oggi è proprio l’allenatore della Roma Eusebio Di Francesco. Una squadra che nel corso di questa stagione ha sconfitto l’Inter alla prima giornata, ha messo in difficoltà la Juventus pur uscendo sconfitta dallo Stadium e, proprio ieri, ha fermato la Lazio costringendo i ragazzi di Inzaghi al pareggio, rimanendo a tre punti dai biancocelesti quarti. Il merito è soprattutto di un allenatore al suo secondo anno in Serie A, Roberto De Zerbi (retrocesso sì con il Benevento nella stagione precedente, ma con il suo insediamento i campani hanno iniziato a lottare fino alla matematica certezza della retrocessione, anche grazie a un mercato di riparazione di cui gli acquisti di esperienza di Sagna, Diabaté e Sandro sono state le ciliegine sulla torta), giovane ma che promette davvero scintille (per molti è già pronto per allenare una big). Ma di che squadra parliamo? Del Sassuolo.
Tra i pali confermato Andrea Consigli, alla sua quinta stagione in maglia neroverde, mentre il suo secondo è ancora Gianluca Pegolo, arrivato in Emilia nell’estate del 2013, nella prima finestra di mercato dopo la promozione in A. Completa il reparto portieri il giovane Satalino, arrivato direttamente dalle giovanili della Fiorentina: molti tifosi viola vedevano in lui delle potenzialità importanti, che potrebbe esprimere a Sassuolo crescendo accanto a due compagni di reparto di esperienza come i già citati Consigli e Pegolo. Il leader difensivo della squadra è l’ottimo Gian Marco Ferrari, difensore centrale che oltre a essere affidabilissimo in fase difensiva sa farsi valere anche in zona gol: ne ha già segnati tre in 12 partite giocate, tra cui il gol del pareggio contro la Lazio. Al fianco di Ferrari i titolari sono il brasiliano Marlon, arrivato dal Barcellona dopo che nella stagione precedente i catalani lo avevano girato in prestito al Nizza, e una delle rivelazioni di questa stagione, Giangiacomo Magnani, preso a soli 5 milioni di euro dalla Juventus che lo aveva acquistato come giovane di prospettiva dopo una stagione (positiva) tra Perugia e Siracusa e che può esercitare la clausola di recompra. E se continua così, la Juve potrebbe seriamente opzionarlo per il futuro. Un Magnani che tra l’altro ha tolto il posto da titolare a un certo Mauricio Lemos, che nelle gerarchie partiva inizialmente titolare (ricordate quando la scorsa estate era richiesto dalla Roma per sostituire Rudiger?). Se si considera che De Zerbi ultimamente sta spesso giocando con il 3-5-2 per non lasciare fuori nessuno dei tre titolarissimi, è consigliabile l’acquisto di un quinto difensore centrale perché il solo Lemos come alternativa non basta. La fascia destra è composta dal sempre più titolare Lirola, uno dei migliori terzini destri per rendimento e continuità di questa stagione di Serie A e da una buonissima riserva come il ghanese Adjapong, che può agire anche a sinistra. I neroverdi sono ben coperti anche sulla fascia sinistra, anche se più quantitativamente che qualitativamente: il titolare fisso è ormai il brasiliano Rogerio (di proprietà della Juve), anche se più forte in fase offensiva che in fase difensiva, seguito come riserva da un Peluso che quest’anno non sta praticamente mai vedendo il campo. E oltre a loro c’è un giovane bisognoso di crescita (Sernicola, che potrebbe essere ceduto in prestito nel mercato di riparazione) e un giocatore in sovrannumero come Dell’Orco.
Tanta abbondanza a centrocampo con non uno ma ben cinque potenziali titolari: dal capitano e ormai bandiera del club Magnanelli al prodotto del vivaio milanista Locatelli, discontinuo ma quando è in forma giocatore di ottima fattura come ha dimostrato nel match contro la Lazio, dal leader di centrocampo Duncan a un Sensi fresco di convocazione in Nazionale e richiesto dal Milan per rinforzare la mediana nel mercato di riparazione, fino a un Bourabia che si è dimostrato una scommessa vinta in quanto ha dimostrato di essere un gregario molto utile alla causa grazie alla sua duttilità tattica (può giocare come regista di centrocampo, come mezzala e come trequartista). E, a proposito di trequartisti, non dimentichiamo la presenza in rosa del serbo Djuricic, fondamentale per dare fantasia alla manovra grazie alla sua buona tecnica, e di un Jeremie Boga (classe ’97 franco-ivoriano di proprietà del Chelsea) finora sfortunato a causa di problemi fisici dovuti ad un infortunio muscolare. Capitolo esterni offensivi: l’ala destra titolare è ancora una volta la stella del club Domenico Berardi (che nel 3-5-2 gioca da seconda punta, mentre in caso di attacco a tre agisce nel suo ruolo naturale), tornato in questa stagione quasi ai livelli dell’era Di Francesco dopo un deludente campionato 2017-18 (gli manca ancora un po’ di discontinuità), mentre sulla sinistra l’ala titolare è il figlio dell’uomo che per primo ha portato il Sasòl in massima serie, ossia Federico Di Francesco, figlio di Eusebio. Che non sta andando male, anzi: è autore di due reti segnate in otto partite di campionato, con una media voto più che positiva. Sulle ali può agire anche il pupillo di De Zerbi Enrico Brignola, messosi in luce nel Benevento lo scorso anno ma che sta trovando poco spazio (ha giocato solo due partite): è dato in partenza per gennaio, con l’Atalanta in prima fila per lui. Chiudiamo con l’attacco: il centravanti titolare è un reinventato nel ruolo Kevin Prince Boateng, la punta di diamante del mercato neroverde, al momento capocannoniere stagionale con 4 gol segnati in 10 partite. Boateng è l’attaccante principale di un reparto che vede in organico anche Babacar, promessa mai sbocciata arrivata dalla Fiorentina a gennaio, il giovane Odgaard in prestito dall’Inter, un Trotta che lo scorso anno ha disputato una buonissima stagione con la maglia del Crotone ma che quest’anno conta zero presenze e zero reti (il Sassuolo voleva cederlo in estate inizialmente) e un Alessandro Matri considerabile come lontano parente del Matri visto a Cagliari e nella Torino bianconera con Conte in panchina.
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