Quella di ieri è stata una notte magica, la notte della rivincita sia calcistica che non e la notte che ha fatto sognare un’intera nazione. L’Italia è campione d’Europa per la sua seconda volta, raggiungendo il titolo dopo 53 anni, quando sconfisse, in finale a Roma, la Jugoslavia. Nello stesso giorno in cui a Londra si giocava un’altra importantissima finale, quella di Wimbledon, con lo storico traguardo di Berrettini che si è però dovuto arrendere all’esperienza di Djokovic, gli azzurri di Mancini hanno ricevuto la giusta ricompensa per quanto fatto in questo torneo.
Un Paese in festa che ieri ha visto ogni sua piazza illuminata dal calore e dalla passione della sua gente. Quella di ieri è stata come una sorta di liberazione, uno sfogo, un modo per sentirsi ancora vivi dopo la crisi pandemica dell’ultimo anno.
La partita, disputatasi naturalmente a Wembley, non aveva una squadra favorita. Sì, perchè al di là del fatto che l’Inghilterra giocava nel proprio stadio, l’Italia aveva dimostrato di potersi battere con qualsiasi altra nazionale, uscendone sempre vittoriosa e a testa alta. Mancini schiera il classico 4-3-3, con: Donnarumma, Emerson, Chiellini, Bonucci, Di Lorenzo, Barella, Jorginho, Verratti, Insigne, Immobile e Chiesa. Southgate risponde con un 5-2-3: Pickford, Trippier, Walker, Stones, Maguire, Shaw, Rice, Philips, Sterling, Mount e Kane. Il match si gioca sotto una tipica pioggia inglese, nel tempio del calcio, con 60mila tifosi dei lions pronti al riscatto per le troppe sconfitte della propria nazionale. Il primo tempo non si apre bene per l’Italia. Al terzo minuto di gioco, Trippier vede Shaw solo dall’altra parte dell’area di rigore, lo serve con un traversone che scavalca la difesa azzurra e che viene messo in rete dal terzino del Manchester United, il quale regala subito la gioia ai suoi tifosi. La partita prosegue sotto la pioggia, ma l’Italia dimostra di saper reagire e di poter veramente impensierire la difesa inglese. Alla mezzora una discesa di chiesa, partito da metà campo, lo porta davanti l’area dell’Inghilterra, e dopo una serie di dribbling scaraventa un tiro che esce di poco. Nel secondo tempo Insigne prova a metterci del suo, prima su punizione e poi a distanza ravvicinata da Pickford, non riuscendo però a trovare la rete. Al 66′, corner per l’Italia battuto da Emerson viene prolungato di testa da Cristante, in mischia Verratti riesce ad arrivarci ma viene fermato da Pickford che non blocca però il pallone, sul quale è pronto ad approfittarne Bonucci che segna da due passi, dunque 1-1. Cinque minuti dopo si presenta a Berardi la possibilità di far passare in vantaggio la sua nazionale, riesce a colpire al volo dopo un bel lancio di Bonucci, ma Pickford in uscita è bravo a respingere la palla. I 90 minuti si concludono senza ulteriori emozioni e si va quindi ai supplementari. Philips fa partire un destro dalla distanza che fa tremare la porta di Donnarumma e che per fortuna si spegne a lato. Risponde Emerson che, dopo una bella discesa sulla sinistra, mette in mezzo per Bernardeschi il quale viene però fermato dall’uscita del portiere inglese. Le squadre sembrano accontentarsi del pari e decidere di volersi affrontare una volta per tutte ai rigori. Dopo la semifinale con la Spagna, gli azzurri dovranno ancora dimostrare di saper essere freddi e cinici dagli undici metri. La tensione in tutto lo stadio, così come in ogni schermo italiano, è alle stelle. Berardi segna il primo e risponde Kane con un destro potente all’angolo. Va Belotti ma questa volta Pickford riesce a respingere il calcio di rigore, Maguire spiazza Donnarumma e porta in vantaggio i suoi. Segna Bonucci che da speranza ai suoi e Rashford prende il palo, si torna in parità. Bernardeschi infila in rete e Sancho sbaglia nuovamente per l’Inghilterra, dando la possibilità a Jorginho di segnare il rigore decisivo come con la Spagna. L’italobrasiliano però sbaglia e affida i suoi alle mani di Donnarumma. Sul dischetto va Saka che apre il sinistro e si fa parare il tiro. L’Italia trionfa e si aggiudica il premio di campione d’Europa tra le lacrime di commozione di tutti i suoi giocatori e di tutta la sua gente. Chiellini, il capitano, alza fiero il trofeo che mancava da più di cinquant’anni e Donnarumma verrà, meritatamente, premiato come miglior giocatore di EURO 2020.
Eventi come questo non accadono tutti i giorni, la passione e l’unione che ci ha dato questa squadra è un grande esempio di come lo sport possa veramente unire e creare aggregazione. Ora l’Italia del calcio e non solo è in festa e può finalmente tornare a sorridere.
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