Quando si parla di personal trainer, in alcuni casi si tende a confondere questa figura con quella di un insegnante o di un istruttore, ma ciò rappresenta un errore che finisce per non rendere merito ad alcuna delle categorie chiamate in causa. Gli istruttori, in particolare, si caratterizzano per un ruolo formativo che viene esercitato nei confronti degli sportivi poco esperti, o comunque alle prime armi, di cui sono responsabili. Mentre un personal trainer stabilisce per ognuno dei propri clienti un programma diverso, e quindi un piano differenziato, un istruttore non prevede variazioni a seconda degli allievi: gli atleti vengono osservati, esaminati e accompagnati, ma il tutto avviene nell’ambito di corsi collettivi, che possono essere organizzati – a seconda dei casi – in una palestra, in un parco, in una piscina, e così via.
Personal trainer e animatori sportivi
Seguendo un corso personal trainer a Milano si ha l’opportunità di diventare allenatori personali, in modo da offrire la propria esperienza a varie categorie di persone (dalla giovane adolescente che ha bisogno di perdere peso al manager che desidera dedicarsi a un po’ di movimento fisico). Una ulteriore distinzione di valore è quella tra il personal trainer e l’animatore sportivo: quest’ultimo, infatti, si occupa di fornire ai bambini delle lezioni che hanno lo scopo di insegnare la pratica di uno sport in un contesto ludico, e – quindi – divertente. Nel momento in cui entra in contatto con degli adolescenti o con degli adulti, invece, un animatore sportivo si pone lo scopo di migliorare l’agilità, la flessibilità e la muscolatura dei propri allievi. Il corpo può essere mantenuto in forma anche attraverso l’esecuzione di tecniche dolci, ed è proprio questa una delle mansioni dell’animatore sportivo, il cui ruolo comunque può essere complementare a quello di un allenatore personale a domicilio. L’obiettivo ultimo non sta nell’aumento della prestazione, ma in un miglioramento del benessere, della motricità e della salute. Attenzione, però: gli animatori sportivi non insegnano a domicilio e non propongono programmi differenziati.
Personal trainer e preparatori
Mentre un animatore sportivo è impegnato in una struttura organizzata, come per esempio un centro estivo, un camping o un villaggio, un preparatore atletico si occupa di mansioni differenti, a loro volta da distinguere rispetto a quelle di un personal trainer. Un preparatore deve essere laureato nell’ambito delle scienze motorie, ma il conseguimento di tale titolo di studio di per sé può non essere sufficiente, dal momento che è sempre utile seguire aggiornamenti e corsi, allo scopo di ottenere certificazioni supplementari. Un preparatore è sempre in contatto con gli sportivi di cui si occupa e può operare in proprio, all’interno di un club o nel contesto di una federazione sportiva.
Che cosa fa un preparatore atletico?
Al di là della performance fisica, il ruolo di un preparatore atletico abbraccia molti altri contesti, a cominciare dalla gestione dell’ansia e dello stress. La possibilità di perdere peso e di tenersi in forma si abbina con l’incremento delle prestazioni, ma è essenziale anche rispettare un regime nutrizionale adeguato. Proprio per questo motivo, sono richieste conoscenze specifiche in anatomia e in biologia, che devono affiancarsi a competenze relazionali che risultano indispensabili per la stesura di un piano personalizzato. Come è evidente, un personal trainer c’entra ben poco con un preparatore atletico: il primo opera soprattutto a domicilio, mentre il secondo quasi sempre è responsabile dello stato di salute di una squadra intera, non potendo impartire lezioni individuali.
Personal trainer: ruoli e compiti
Il personal trainer può essere considerato un professionista del benessere, la cui azione si estende su vasto raggio: egli si occupa anche dello sviluppo individuale delle persone con le quali interagisce, accompagnandole nella loro evoluzione.
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