Adolescenti sempre online tra chat, sexting e cyberbullismo

Telefonini sempre in mano e connessione Internet aperta a manetta. Ecco chi sono i nuovi adolescenti, quelli informatizzati e super connessi. Secondo la ricerca “Tempo del web. Adolescenti e genitori online”, realizzata da SOS Il Telefono Azzurro Onlus in collaborazione con Doxakids, in occasione del Safer Internet Day (SID) 2016, 1 adolescente su 4 è sempre connesso e 4 su 5 frequentano siti porno. Lato genitori l’inconsapevolezza di quanto accade in casa a pochi metri da loro, con 3 famiglie su 4 che non conoscono il sexting e 1 su 10 non sa neanche lontanamente cosa sia il cyberbullismo.

La ricerca svolta proprio per favorire la salvaguardia dei minori in Rete, ha raccolto le risposte di  600 ragazzi dai 12 ai 18 anni e 600 genitori dai 25 ai 64 anni: il 17 per cento dei ragazzi intervistati dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social, 1 su 4 e’ sempre online, quasi 1 su 2 si connette piu’ volte al giorno, 1 su 5 e’ afflitto da vamping: si sveglia durante la notte per controllare i messaggi arrivati sul proprio cellulare.

Whatsapp il modo più veloce per comunicare e 4 su 5 chetano continuamente sulla stanza virtuale. Ma la cosa più allarmante è l’età media in cui i ragazzi si avvicinano ai social e ai device mobili in generale: 1 su 2 dichiara di essersi iscritto a Facebook prima dei 13 anni e il 77% ha ricevuto in regalo uno smartphone intorno agli 11 anni, prima ancora di avere le chiavi di casa.

Ancora più aberrante sapere che il 73 per cento dei ragazzi dichiara di frequentare costantemente siti pornografici, mentre 1 su 10  conosce qualcuno che ha fatto sexting (l’invio e/o la ricezione e/o la condivisione di testi, video o immagini sessualmente esplicite/inerenti la sessualità. Spesso sono realizzate con il telefonino, e vengono diffuse attraverso il telefonino stesso o attraverso siti, e-mail, chat). Per quanto riguarda il cyberbullismo 1 su 10 dichiara di esserne stato vittima.

Per quanto riguarda poi gli acquisti online 1 su 10 dichiara di aver comprato senza rendersene conto mentre per il 38% è consuetudine fare shopping in Rete utilizzando la carta di credito dei genitori.

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