Gli iman turchi ed il centro Al Azhar del Cairo dichiarano guerra al videogioco Pokemon Go, da bandire perché blasfemo e contro l’Islam. Anche l’esercito israeliano ha vietato il gioco ai militari, perché la app “rischia di fare la spia”, questa la loro motivazione. Abbas Shouman, vicecapo ed assistente dell’iman di Al Azhar, ha dichiarato che giocarci è deprecabile come bere alcolici perché “influenza la mente in modo negativo e fa male al giocatore e agli altri senza che ne ve sia consapevolezza”.
Continua dicendo che la tecnologia deve essere usata solo se fa risparmiare tempo e fatica, ma non per divertimento fine a se stesso. Cellulari e computer se diventano una ossessione portano via attenzione al lavoro e alla preghiera. Anche se il gioco non è disponibile in Egitto è già stato scaricato per altre vie dai giocatori del posto. Si tratta di un gioco che sta dilagando in tutto il mondo e in molti stanno cercando le carte virtuali per poter giocare. Una mania collettiva che ha fatto adirare gli imam locali, dopo che in Turchia la ricerca delle card è sfociata fin dentro le moschee. “Questo mina l’importanza e il significato delle moschee, che sono i più bei luoghi di preghiera dell’Islam. Voglio che sia vietata in Turchia”, ha detto il suo capo, Mehmet Bayaraktutar, citato dal quotidiano Haberturk. Il ministero della Salute ha invitato i cittadini a non giocare in giro per le città nelle ore più calde, e a fare attenzione a quando si sta per strada soprattutto quando si attraversa, evitando l’uso del cellulare in queste situazioni.
Polemiche anche la Germania, dove la portavoce del Memoriale dell’Olocausto a Berlino, Sarah Friedrich, ha lanciato un appello a cittadini e visitatori a non giocarci proprio nell’area dedicata al ricordo dello sterminio degli ebrei nel Terzo Reich.
Il museo dell’ex lager nazista di Auschwitz-Birkenau ha chiesto allo sviluppatore di Pokemon Go di sopprimere la geolocalizzazione del campo di sterminio sull’applicazione per smartphone. Lo ha dichiarato all’Afp Pawel Sawicki, un portavoce del museo.
“Abbiamo mandato oggi una lettera alla società Niantic in cui chiediamo di sopprimere la geolocalizzazione del campo sull’applicazione“, ha spiegato Sawicki. “Il museo lo ritiene fuori luogo. E’ in questo campo che migliaia di esseri umani hanno sofferto, ebrei, polacchi, russi, rom, e di altre nazioni. Vogliamo sensibilizzare in maniera più generale tutti i produttori dei giochi al rispetto della memoria delle vittime del più grande campo della morte nazista della Seconda guerra mondiale“.
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