Come viene ogni volta evidenziato ad ogni trimestrale condivisa dal colosso Google, da qualche mese divenuto Alphabet, la società di Mountain View dedica ogni anno consistenti investimenti nella ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi innovativi, molti dei quali non vedono effettivamente la luce nel breve termine, ma si rendono necessari per creare soluzioni spesso innovative che in futuro potrebbero offrire ai consumatori tecnologie in grado di semplificare la loro vita.
Tra i progetti che Google ha seguito nel corso degli ultimi anni, rientra certamente anche Boston Dynamics, la società acquisita da Google nel 2013, specializzata nello sviluppo di robot. Al tempo dell’acquisizione, l’azienda prevedeva un futuro roseo, con l’intento di lavorare a nuovi progetti che comprendessero la creazione di robot sempre più evoluti, con un occhio non solo all’innovazione ma anche ai profitti. Ed è proprio in assenza di quest’ultimo aspetto che la società si starebbe apprestando a cercare acquirenti per separarsi in maniera definitiva da un’azienda che difficilmente potrà generare profitti entro pochi anni.
Tutto è iniziato nel 2013, quando a seguito di molte indiscrezioni che confermavano un interesse sempre crescente di Google nello sviluppo di soluzioni robotiche innovative, è stata confermata l’acquisizione di Boston Dynamics, società specializzata in questo settore e responsabile della creazione di vari robot mostrati in azione attraverso interessanti video condivisi in rete per evidenziare gli importanti passi in avanti fatti periodicamente.
L’entusiasmo iniziale ha spinto Google ad affidare ad Andy Rubin, fondatore di Android, un progetto segreto, nome in codice Replicant, per la creazione di robot innovativi. Rubin, per questo, ha iniziato ad assumere ingegneri per lavorare al progetto, ma la situazione si è complicata quando il creatore di Android ha deciso di dire addio a Google dedicandosi ad altri progetti, e la situazione, con il passare del tempo, sembra essere degenerata.
Lo scorso anno, infatti, il progetto Replicant è stato trasferito presso la divisione Google X, ma lo stesso non è avvenuto con Boston Dynamics, che secondo le ipotesi trapelate sarebbe ormai vista da Google come un business non in grado di generare profitti nel breve termine, portando per questo la società a valutarne la vendita, puntando sui profitti a breve termine piuttosto che sulla ricerca e lo sviluppo di robot che potrebbero richiedere molti anni.
A questo si aggiungono i commenti negativi e le polemiche generate dopo la pubblicazione dell’ultimo video dimostrativo da parte di Boston Dynamics, che ha spinto la stessa Google a prendere le distanze a causa delle preoccupazioni che lo sviluppo di robot tanto evoluti potrebbero in futuro rubare il lavoro agli esseri umani.
Al momento Alphabet non ha confermato nulla in merito alla vendita, ma nel caso in cui Boston Dynamics dovesse effettivamente venire ceduta, secondo indiscrezioni, già colossi del calibro di Toyota e Amazon avrebbero dimostrato interesse in merito ad una eventuale acquisizione.
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