Sono più di 1.2 miliardi gli utenti attivi che utilizzano WhatsApp, principalmente attraverso gli smartphone, e come ogni piattaforma di comunicazione che può contare su numeri del genere, è evidente che quando questa smette di funzionare, sulla rete si genera un inevitabile caos e grande confusione che si riversa sui principali social network creando numerose discussioni, come già avvenuto in passato con piattaforme del calibro di Facebook, Twitter e molte altre ancora.
Questa volta il destino ha voluto che al centro delle polemiche finisse proprio WhatsApp, la popolare applicazione di messaggistica che, ieri sera, ha iniziato a registrare i primi segni di malfunzionamento, fino all’inevitabile “blackout” che ha colpito milioni di utenti nel mondo. Sono state necessarie diverse ore prima che i responsabili di WhatsApp riuscissero a risolvere il problema, ripristinando la piattaforma, ma nonostante questo ancora adesso le motivazioni di quanto accaduto non sono state svelate.
L’episodio, come già spiegato, si è verificato ieri sera. Inizialmente si trattava solo di una serie di malfunzionamenti che limitavano l’uso di alcune funzioni dell’app, ma in seguito la situazione è peggiorata arrivando a registrare un vero e proprio blackout che si è protratto per un paio di ore impedendo agli utenti di WhatsApp l’invio di messaggi, video, foto e di effettuare chiamate vocali. I tecnici sono entrati subito in azione per tentare di identificare il problema e risolverlo, ma nel frattempo milioni di persone non hanno potuto utilizzare la propria app preferita per comunicare.
Il problema è stato risolto nel giro di qualche ora e WhatsApp è tornata a funzionare come al solito. L’azienda ha confermato che il problema ha riguardato gli utenti dell’app in diverse parti del mondo, ma nonostante questo non è stata confermata la causa che ha provocato questo disagio. Come spesso accade in questi casi, i milioni di utenti rimasti senza WhatsApp, hanno affidato le proprie comunicazioni alle piattaforme concorrenti, da Twitter a Telegram. Non è un caso che, per il periodo del malfunzionamento, l’hashtag #whatsappdown sia diventato il più popolare al mondo, raccogliendo i messaggi, sarcastici e non solo, di milioni di persone.
Non è certo la prima volta che un episodio del genere si verifica su WhatsApp. L’ultimo più importante risale al febbraio 2014, poco tempo dopo l’acquisizione della piattaforma da parte di Facebook. In quell’occasione, tuttavia, il problema dipendeva dalla stabilità di un server che non riusciva a mantenere la connessione, costringendo a mandare offline la piattaforma per consentire di risolvere il malfunzionamento.
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