Nel corso di questi ultimi anni internet è diventato uno strumento sempre più importante nella vita di milioni di persone in ogni parte del mondo, e ad oggi, anche grazie alla diffusione di dispositivi mobili che facilitano l’accesso alla rete anche in mobilità, sono oltre 3 miliardi le persone che accedono al web, un numero in costante crescita anche agli sforzi profusi da importanti colossi tecnologici che continuano a pianificare l’espansione nei paesi all’interno dei quali sono ancora pochi gli utenti che fruiscono delle enormi opportunità offerte dalla rete.
E’ stato più volte evidenziato, tuttavia, come internet possa essere un luogo carico di opportunità, ma al tempo stesso molto pericoloso soprattutto quando non si conoscono a sufficienza i pericoli che possono celarsi all’interno. In tal senso esiste anche una faccia nascosta della rete, conosciuta ai più come Deep Web, ed è proprio quest’ultimo al centro di una nuova ricerca condotta da ESET, che conferma come siano ben 4.7 milioni gli italiani che conoscono il cosiddetto “web sommerso”.
Prima di entrare più nel dettaglio della ricerca condotta da ESET, è importante comprendere che il Deep Web è quella parte della rete che non viene indicizzata dai normali motori di ricerca disponibili in rete, è accessibile generalmente attraverso link diretti e contiene al suo interno contenuti spesso discutibili, che possono riguardare anche la vendita di materiale illecito, motivo che spinge la maggior parte degli utenti che navigano in questo mondo sommerso digitale ad affidarsi a software che mantengono l’anonimato, impedendo l’eventuale identificazione.
La ricerca Gli Italiani e il Deep Web: riservatezza, curiosità, paure e libertà su Internet, condotta da ESET in collaborazione con ISIMM Ricerche su un campione di 1005 internauti italiani, mostra in particolare come l’interesse nei confronti del Deep Web sia maggiore per i giovani con età compresa tra 18 e 35 anni con un elevato titolo di studio e residenti nel Centro e Sud Italia. In particolare, se il 17% degli intervistati ammette di conoscere il web sommerso, il 26% conferma di aver utilizzato pagamenti in Bitcoin, la moneta virtuale che generalmente viene utilizzata per gli acquisti nel Deep Web.
Tra gli utenti italiani intervistati, inoltre, sono la maggioranza quelli che confermano di conoscere le questioni più importanti legate alla sicurezza online. Spam, furto d’identità e malware sono argomenti conosciuti rispettivamente dal 79%, 71% e 67% degli intervistati, mentre l’adescamento online dal 42%. I dati diffusi da ESET, mostrano inoltre come il fattore sicurezza sia considerato molto importante dall’80.1% degli italiani, che sarebbero disposti a sacrificare parte della privacy in favore di controlli più severi online da parte delle autorità, mentre il 19.9%, soprattutto tra i giovani, studenti e maggiori frequentatori del web, considerano più importante la libertà.
Qual è, tuttavia, la percezione che gli italiani hanno del Deep Web? La ricerca ESET evidenzia come il 45% degli intervistati lo consideri un luogo utilizzato per traffici illegali, mentre in maniera minore il 18% lo definisce uno spazio di accesso a notizie non presenti sulla stampa ufficiale, il 16% un luogo in cui non è presente la censura e il 14% ritiene che il web sommerso sia un ambiente in cui viene protetta la privacy ed è possibile muoversi in maniera anonima.
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