Un mezzo dal potenziale comunicativo enorme come internet è certamente uno strumento in grado di migliorare e semplificare la vita delle persone, se viene utilizzato in maniera adeguata per diffondere messaggi positivi, ma non tutti la pensano allo stesso modo e non è certo una novità il fatto che proprio la rete finisca spesso al centro delle polemiche per essere il mezzo utilizzato per diffondere insulti, messaggi di odio razziale e contenuti tutt’altro che positivi.
Una delle minacce che risulta sempre più pericolosa riguarda la minaccia del terrorismo, in particolare a causa di quelle organizzazioni come l’ISIS che sfrutta proprio l’enorme popolarità di internet per diffondere i propri messaggi di propaganda e trovare nuovi adepti da tutto il mondo. E’ proprio per contrastare questa minaccia dilagante che alcuni dei principali colossi del web come Google, Facebook, Microsoft e Twitter, hanno stretto una collaborazione per creare un database anti-terrorismo nato con l’intento di bloccare la diffusione di questi contenuti pericolosi e violenti.
Risale allo scorso mese di maggio, infatti, il codice di condotta che questi quattri colossi tecnologici hanno siglato di fronte alla Commissione Europea, impegnandosi a collaborare con le autorità per rimuovere al massimo entro 24 ore i contenuti che inneggiano all’odio razziale e alla violenza online, un traguardo senza dubbio ambizioso che, tuttavia, sembra ancora lontano dall’essere raggiunto.
E’ di questi giorni, infatti, l’accusa lanciata da Vera Yourova, Commissario alla Giustizia europea, che ha accusato i big della tecnologia di non fare abbastanza per contrastare i messaggi di odio online, avendo fino ad ora cancellato solo una percentuale limitata dei messaggi indicati, entro 24 ore dalla segnalazione. Adesso, invece, arriva da Facebook, Twitter, Microsoft e Google, una nuova iniziativa che rientra nella lotta all’odio online e alla propaganda terroristica.
Si tratta di un vero e proprio database nato dalla collaborazione tra questi quattro colossi del web, che avrà il compito di limitare e impedire la propaganda terroristica e i messaggi violenti o a favore dell’odio razziale, ma non semplicemente rimuovendoli dal web, ma identificandoli in modo da impedire che possano essere pubblicati su altre piattaforme online. Questo sarà possibile grazie all’applicazione su immagini e video incriminati di una speciale etichetta digitale che permetterà alle aziende di archiviare questi contenuti nel database ed impedire che possano essere condivisi su altri social network, per essere bloccati anche prima del caricamento online.
Facebook, Twitter, Google e Microsoft si sono quindi impegnate a collaborare tra loro per fare in modo che questo genere di contenuti pericolosi venga diffuso online, ma sempre nel rispetto delle proprie regole internet, evitando di violare la privacy degli utenti (ad esempio non archiviando dati sensibili) e promettendo nuove soluzioni da adottare in futuro.
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