I progressi fatti nel campo dell’intelligenza artificiale e nello sviluppo di tecnologie avanzate in grado di aiutare le macchine a comprendere in maniera più approfondita il linguaggio degli esseri umani per migliorare e semplificare l’interazione, continuano ad essere molti e con il passare degli anni e gli investimenti fatti da alcune delle principali aziende del settore hi-tech alcuni dei prodotti e servizi che già utilizzano milioni di persone nel mondo sfruttano l’intelligenza artificiale per ampliare le opportunità rivolte agli utenti attraverso, ad esempio, il machine learning.
E’ proprio questa tecnologia in costante evoluzione alla base di Google Traduttore, l’app dedicata alla traduzione creata dal colosso di Mountain View, che a detta della stessa Google ha di recente subito importanti aggiornamenti che permettono alla piattaforma di sfruttare le reti neurali per la traduzione di testi, una novità che migliora notevolmente la qualità della traduzione anche in lingua italiana.
Google Traduttore è stato lanciato ufficialmente nel 2003, ma nel corso degli anni è cresciuto in maniera consistente approdando anche su dispositivi mobili e offrendo agli utenti (oltre 200 milioni lo usano quotidianamente) la possibilità di tradurre in decine di lingue differenti parole o intere frasi. La qualità delle traduzioni, soprattutto quando si parla di frasi o interi testi non è sempre ottima, ed è per questo che il colosso di Mountain View ha da tempo iniziato a implementare alcune novità per ottimizzare la qualità delle traduzioni.
Macduff Hughes, a capo degli ingegneri di Google Traduttore, ha confermato l’implementazione delle reti neurali per migliorare la qualità delle traduzioni. Le reti neurali utilizzano il machine learning, una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale che ha lo scopo di comprendere con maggiore attenzione il significato del testo per migliorare non tanto la qualità delle traduzioni di singole parole, ma di intere frasi. Queste migliorie sono state implementate anche nelle traduzioni in lingua italiana ed è possibile notare la differenza provando in prima persona.
Del resto tecnologie come intelligenza artificiale e machine learning in futuro, secondo lo stesso Hughes, continueranno ad essere implementate in molti altri settori per migliorare la qualità di molti servizi. Già attualmente, l’azienda di Mountain View ha sfruttato le enormi potenzialità del machine learning per ottimizzare Google Assistant, l’assistente virtuale lanciato lo scorso anno, ma anche per migliorare il funzionamento dell’app Google Foto e di altri servizi creati dall’azienda.
In tal senso, Facebook è un’altro dei colossi che continua a credere nell’intelligenza artificiale come strumento in grado di anticipare le esigenze degli utenti semplificando e migliorando al tempo stesso l’accesso ad informazioni importanti e non solo.
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