Il caso Galaxy Note 7, scoppiato durante gli ultimi mesi del 2016, può essere considerato una delle pagine più nere nella storia di Samsung Electronics, un problema che oltre a mettere a rischio la sicurezza dei consumatori ha creato una perdita economica e un danno d’immagine ingenti per il produttore sudcoreano, che apparentemente ha chiuso la questione ritirando i dispositivi venduti e bloccando definitivamente la produzione per impedire ulteriori conseguenze.
In realtà quella che sembrava una questione ormai chiusa, dopo le indagini interne che hanno confermato come responsabile del difetto del phablet un problema alla batteria che in determinati casi provocava l’eccessivo surriscaldamento e addirittura l’esplosione della batteria, non sarebbe ancora del tutto conclusa. Dopo indiscrezioni che ipotizzavano questa decisione, è arrivata conferma del fatto che i Galaxy Note 7 “ricondizionati” torneranno presto sul mercato con alcune caratteristiche diverse e probabilmente anche un nuovo nome e prezzo (inferiore all’originale).
La debacle Galaxy Note 7 sembra ormai definitivamente passata, tanto più che Samsung ha da poco presentato la nuova linea di smartphone top di gamma composta da Galaxy S8 e Galaxy S8 Plus, che hanno già registrato record di prenotazioni in alcuni paesi, ma adesso l’obiettivo del colosso sudcoreano sarebbe quello di affrontare il problema legato ancora ai Note 7, ed in particolare all’utilizzo dei modelli ritirati dal mercato, circa 4.3 milioni, per ridurre l’impatto ambientale.
La risposta sarebbe quindi il riciclo dei dispositivi ritirati e difettosi. Per questo Samsung avrebbe deciso di utilizzare questi terminali sfruttando le componenti ancora utilizzabili come le parti in metallo, i processori, sensori delle fotocamere e così via, per riassemblare i dispositivi e immetterli nuovamente sul mercato come modelli ricondizionati. In linea con questa strategia, Samsung avrebbe deciso di ridurre la potenza della batteria integrata, passando dai 3500mAh precedenti a soluzioni tra 3000-3200mAh, e soprattutto ridurre il prezzo. Secondo una dichiarazione di Samsung, il nuovo nome, le caratteristiche e il prezzo dei modelli ricondizionati saranno svelati in futuro, ma stando alle indiscrezioni il risparmio per i consumatori potrebbe aggirarsi tra i $250 e $300.
Resta adesso da capire non solo quando, ma anche in quali paesi i Galaxy Note 7 vedranno la luce. Trattandosi di modelli ricondizionati, sarà necessario per Samsung accordarsi con le autorità dei singoli territori per lanciare nuovamente il phablet sul mercato, ma è altrettanto vero che una disponibilità scarsa, pari a poche milioni di unità, potrebbe rendere complicato accontentare tutti. Di certo la Corea del Sud potrebbe essere il primo paese nel quale i Galaxy Note 7 ricondizionati vedranno la luce.
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