E’ sufficiente fare i nomi di colossi del calibro di Samsung Electronics o LG Electronics per comprendere quanto un paese come la Corea del Sud abbia giocato un ruolo fondamentale nel mercato smartphone dell’ultimo decennio, contribuendo a rivoluzionare il settore con la produzione di milioni di dispositivi ogni anno.
Rispetto a qualche tempo fa, tuttavia, il mercato degli smartphone è cambiato con l’avvento di nuovi competitor, soprattutto cinesi come Huawei e Xiaomi, che continuano a guadagnare preziose quote di mercato. E al tempo stesso a causa del rallentamento delle vendite legato, soprattutto, all’inevitabile saturazione dei mercati principali. E’ per questo che, secondo alcuni analisti, Samsung ed LG sarebbero vicine ad una decisione importante per i prossimi anni. Parliamo dell’ipotesi di abbandonare la produzione di dispositivi in patria, appunto la Corea del Sud, spostando invece le linee produttive in altri territori.
Per capire quanto questa possa apparire più di una semplice ipotesi, è necessario guardare ai dati diffusi di recente dalla società Strategy Analytics. Al 2008, gli smartphone prodotti in Corea del Sud rappresentavano l‘11.4% del totale degli smartphone venduti a livello globale. Nel 2018 questo dato è sceso drasticamente, arrivando a rappresentare l’1.3%.
Questo sarebbe legato alla scelta dei due principali produttori sudcoreani, appunto Samsung ed LG, di spostare la produzione dei propri dispositivi in paesi differenti. Strategia che, secondo gli analisti, in futuro dovrebbe portare le due multinazionali ad abbandonare definitivamente l’idea di produrre smartphone in Corea del Sud, come avvenuto fino ad oggi.
LG Electronics, in particolare, avrebbe intenzione di dismettere la produzione di dispositivi presso l’impianto di Pyeongtaek entro la fine dell’anno, spostando invece la produzione nell’impianto di Hai Phong, in Vietnam, che possiede dal 2014. Allo stesso modo Samsung (che nel 2008 produceva 60 milioni di smartphone in Corea del Sud, diminuiti a 20 milioni nel 2018) avrebbe intenzione di spostare le linee produttive negli impianti in Vietnam, India, Indonesia e Brasile. Già adesso, secondo i dati disponibili, dei 300 milioni di terminali prodotti ogni anno, la metà viene realizzata in Vietnam.
Le motivazioni legate a questa scelta sarebbero principalmente due. Innanzitutto la necessità di spostare la produzione in quei paesi in cui il costo del lavoro è più basso. Fattore, questo, che consentirebbe di ridurre i costi di produzione aumentando i profitti, andando così incontro alla forte stagnazione delle vendite registrata negli ultimi anni. Altro aspetto fondamentale la crescente concorrenza dei principali brand cinesi, a partire da Huawei, che riescono ad offrire dispositivi di qualità a prezzi competitivi, riuscendo a guadagnare preziose quote di mercato nel mondo.
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