Ho preso la patente nel 1987, mi ricordo che proprio quell’anno mi ero fatto regalare per il mio compleanno uno stereo Pioneer con Autoreverse. Traduco per i più giovani, le cassette audio che usavamo all’epoca avevano, come i dischi doppia traccia audio che si poteva ascoltare girando il nastro, oppure, avendo l’autoreverse, cioè un meccanismo che ruotava la testina e invertiva il moto della cassetta audio. Qui siamo alla fine anni 80.
Precedentemente, nell’auto di mio padre, c’era la radio Voxon con le manopole per volume e sintonizzatore, che prevedeva anche, per prendere al meglio le stazioni di modulazione di frequenza, la possibilità di alzare e abbassare, l’antenna elettrica, con un pulsantino sotto la plancia. Nell’auto che invece, con la patente ho iniziato a guidare io, l’Autobianchi A112 di mia madre, l’impianto prevedeva l’estrazione dell’autoradio quando si parcheggiava la macchina. All’epoca tutti i ragazzi giravano col “mattone” sottobraccio. I più arditi fingevano di togliere la radio e la nascondevano le cassetto porta-oggetti o sotto il sedile, ma spesso qualcuno poi piangeva. All’epoca l’autoradio era un bene di lusso e veniva rubato con una certa frequenza.
Sono passato poi alle autoradio col frontalino. La mia ragazza mi aveva regalato per la mia Clio, una Alpine che era davvero fantastica e permetteva, nell’ascolto, di passare al brano successivo senza dover per forza sentire quello in corso o indesiderato. Con la sostituzione della macchina e il passaggio all’auto della famiglia, l’autoradio è parte integrante della strumentazione di bordo, compreso lettore CD e presa USB per la lettura delle pennette audio. Una vera e inarrestabile evoluzione tecnologica, che ha trasformato il modo di sentire la musica e le notizie. Attualmente poi con gli smartphone collegati via bluetooth agli impianti multimediali l’evoluzione viaggia su internet. La musica e i contenuti sono accessibili su differenti piattaforme e con diversi sistemi di collegamento.
Ho una certa nostalgia dei miei vecchi LP riversati su nastro da ascoltare in auto. Imparavamo le canzoni di tutto un disco di quell’autore allo sfinimento. Oggi c’è più “democrazia culturale”, ascolti quello che ti va per quanto ti va. La mia forse è solo nostalgia per il tempo che non c’è più. Comunque mi sono attrezzato. Ho il mio Smartphone di ultima generazione collegato all’auto e vari siti dove ascoltare le canzoni delle hit attuali, come anche le musiche di qualche anno fa. Mia figlia però, che viaggia con me, si mette le sue immancabili airpods e invece di cantare (come un tempo) tutti insieme, alla fine la radio la spengo proprio e viaggio nei ricordi delle canzoncine dei bambini ormai cresciuti.
STORIA:
Era il 1934 e proprio su un’auto molto diffusa del tempo venne istallata la prima radio la “Melody Minx“. E’ stato l’inizio di una rivoluzione, qualcosa che ha portato ad una evoluzione continua, fatta di migliorie e di riduzione degli ingombri. Si passò dai giradischi, alle cartucce a 8 tracce , cassette, mini-dischi. Tutti hanno avuto il loro momento di massima diffusione, per poi sparire. La Chevrolet negli Stati Uniti, esattamente un secolo fa, fu la prima a montare un impianto di serie che però prevedeva batterie enormi da celare sotto i sedili e altoparlanti posti a rubare spazio nell’abitacolo (per non parlare dei costi).
C’erano, come sempre i detrattori, che individuavano nell’ascoltare la musica in auto, pericolo per distrazione (non che non possa essere vero), ma allora anche fumare una sigaretta può far distrarre. Negli anni ’50 arrivò la prima autoradio adattabile alla plancia di qualsiasi auto, la “5T71 della Galvin Manufacturing Corporation” poi trasformatasi in “Motorola”.
L’autoradio divenne – soprattutto oltreoceano – elemento essenziale alla guida. Ogni automobilista mentre guidava ascoltava bollettini meteo, traffico, notizie, musica, intrattenimento in genere, un modo di vivere l’auto e le tante ore in questa trascorse, che miglioravano la qualità della vita. L’ascolto della radio in auto ha determinato poi un aumento degli ascolti proprio della Radio, con vere e proprie impennate di utenze. I progressi che guidarono la crescita includevano la prima autoradio FM (di Blaupunkt) nel 1953, mentre l’innovativa Becker Mexico arrivò un anno dopo: aveva una caratteristica inedita: poteva cercare automaticamente le stazioni. Ma il punto di svolta arrivò nel 1963 quando Becker lanciò il Monte Carlo. la prima radio con transistor, rendendo le radio molto più piccole e meno costose. Le vendite globali raggiunsero i 50 milioni. Lo Stereo arrivò nel 1969, le preimpostazioni a pulsante hanno reso più facile trovare le stazioni preferita, le funzionalità sono proliferate, le uscite di potenza sono aumentate e gli altoparlanti si sono moltiplicati. Poi le autoradio si integrarono nella plancia. Le stesse Case Automobilistiche iniziarono a occuparsi di ciò, per un fattore estetico/funzionale. Le autoradio iniziarono a sfruttare la grafica e la strumentazione dell’auto per motivi ergonomici. Stazione, volume e poi anche nome del brano sulla plancia o sui primi display dedicati. L’utoradio si stava traformando ancora. L’arrivo dei CD determinò un vero sconvolgimento. Avevano grosse potenzialità e promettevano forme di archiviazione estese, ma anche in questo caso nulla poterono con le schede di memoria altrimenti chiamate pennette usb. I CD possono funzionare da Archivi e ancora vengono utilizzati, ma a livello di memoria hanno limiti ormai superati da nuovi sistemi di archiviazione, ma anche dall’uso di Internet (quindi senza avere un archivio) oppure su cloud. Tutto è utile (e di fatto ancora si usa). L’integrazione è si possibile, ma di fatto è superata dall’infinita offerta data dalla rete, da sistemi come Alexa, che è sempre internet e sfrutta sistemi di comunicazione molto social e integrati da tante altri supporti audio e video. Si può avere tutto subito, ma al contempo nulla si mantiene. Non esiste più l’archivio, la memoria. Tutto è consumato e può essere avuto all’infinito. Addio ai vecchi contenitori di cassette e CD, ormai tutto è sull’iPhone e “gira” su tutti i dispositivi Infotainment, che tra le tante funzioni si occupa anche di Musica e Radio, ovunque essa provenga. E non è finita qui…..
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